L'estate va via e
la segue l'ardore
della mia fantasia

Oggi è già autunno
e la sola cosa che consola
è la sua aria che odora

Il tempo comincia
a essere barazzino
sentendo l'inverno vicino

Tutta la natura
si riempie di foglie gialle
sentendo l'inverno alle spalle

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Lo sguardo non vede
più la terra ma il cielo
punge nell'aria il primo gelo

E le foglie chiacchierine
parlano dell'autunno che ritorna
e con esse tutto intorno s'adorna

Vengono da lontano
o da vicino da un bosco
o da un giardino

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Come d'autunno si levan le foglie l'una appresso dell'altra, fin che il ramo vede alla terra tutte le sue spoglie, similmente il mal seme d'Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, per cenni come augel per suo richiamo.

(Dante Alighieri)

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In questa stagione la natura comincia a dare i primi segni del lungo sonno invernale, mutando i propri colori... ma ci  sono aspetti di grande vitalità legati soprattutto alla piena maturazione dell’uva, che dà vita alla tradizionale vendemmia e alla raccolta dei funghi.

L'estate è finita, siamo ritornati ai nostri lavori, alla scuola...alla vita di casa e di sempre. I bei giorni di sole...vissuti sempre all'aperto, le lunghe passeggiate sui prati, le corse e le belle e fresche nuotate...sono un ricordo vivo nel nostro cuore.

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Con l'autunno la natura si riposa...dorme. Nei mesi precedenti, ha lavorato con tanto dinamismo regalandoci tante cose belle. L'autunno inizia ad addormentare la terra...coprendola con una soffice e calda coperta di foglie, velarla di nebbie sottili, affinché s’addormenti e riposi dolcemente.

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Gli alberi cosi verdi, ricchi di foglie, folti e in piena attività. Generosi d’ombre e popolati di nidi…cominciano a ingiallirsi e si spogliano.
L'autunno li prepara al riposo e consiglia le rondini e a tanti altri uccelli…di migrare…la dove è già andata la bella stagione con i suoi infiniti colori e sapori.
Anche il cielo ha cambiato il suo umore…aspetto…lasciando vedere la sua malinconia…illuminando ogni cosa con un sole pallido…che comincia ad alzarsi tardi la mattina e ritirarsi presto per far subito sera.
L'autunno fa diventare le nostre case più affettuose e calde; la legna e i cuori delle famiglie la scaldano…ci si sente più uniti e ricchi d’amore.

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Le giornate sono ancora calde, ma la sera e di notte, e anche nelle prime ore
della giornata , fa già un po fgreddo...la temperatura scende e nelle pianure  si formano banchi di nebbia.
In campagna si lavora agli ultimi raccolti ed è
tempo di vendemmia,,,della raccolta delle ulive e delle castagne.
I Campi, la terra si prepara per la semina  che verrà nell'anno seguente.

nta fatica.a terra perde...s'addormenta e perde i mille colori che la primavera aveva creato...con tanto amore. 
I fiori, le foglie, i frutti, il verde un po' spento di fine estate lascia il posto a tonalità di giallo,
ocra e rosso e a tanti altri colori di giallo.
Lungo le strade di campagna nascono nuovi cespugli dli ultim
i bacche e

piccoli frutti che formano vivaci chiazze di colore. 

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Tutti gli animali  si preparano alla stagione fredda, 
che presta verrà,  l'autunno la prepara. C'è chi infoltisce il pelo, chi le penne...chi si prepara 
a partire per i paesi caldi, torneranno in primavera...le oche selvatiche, le rondini...le cicogne...adesso vanno verso sud dove possono trovare insetti per cibarsi, qui da noi gli insetti si rintaneranno nelle cortecce o nella terra..... Tanti altri animali si preparano al lungo sonno...vanno in letargo nelle loro tane...mangieranno tanto e abbondantemente per accumulare grasso che li nutrirà mentre dormono.

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In questo giorno di primo autunno, mi trovo in campagna e vedo il sole al tramonto che illumina gli alberi...già un po ingialliti e riflette il suo denso e morbido oro.

Fa un po caldo...quel caldo buono e piacevole che somiglia a quello che viene dalla brace e dai tizzi del domestico camino.

Nelle viti, sui tralci ancora tesi, brillano le foglie rosseggianti a varie tinte, mostrano il sorriso innocente e velato delle uve mature e la terra lavorata di fresco...spicca bruna e distinta nei campi. Dalla collina, ogni tanto, scendono, attraversando le folte querce, soffi di vento d'autunno...staccando dai rami le foglie appassite. Aliti freschi e umidi che portono, con il loro odore, ad antichi ricordi...

Ricordi dell'infanzia, della scuola marinata in questi periodi, primi giorni di scuola. Allora per non farci vedere, andavamo a piedi a trascorrere la mattinata, in campagna da dove vedevamo la città poggiata come un presepe sulle tre colline.

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Le case di tanti colori...verde, rosa, bianco...sembravano tante comare...vestite di festa...baciate dal sole autunnale che li riscaldava. Li vicino una casetta di campagna...sull'uscio un vecchietto sonnecchiava pipando...con un gattino bianco e nero che gli dormiva vicino. Tante galline su questo cortile che razzolavano intorno e tanti voci...fresche di bimbi e risa di donne...poi brevi silenzi e qualche abbaiare festoso di cane a quel...tenero vecchietto che, inclinato sull'omero il bianco capo...beato russava baciato dal sole Ottobrino.

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