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Per tutti noi, quando sentiamo la parola schiavitù, l'immagine che viene alla mente  è legata alla storia. Al popolo ebraico dominato e schiavizzato dagli egiziani, dall’antica Roma; quando si studiavano le rivolte degli schiavi, come quella guidata da Spartaco a Roma. All’Africa alla tratta degli schiavi, ai trasferimenti via nave dal continente Africano a  quello americano. Lo consideriamo come qualcosa legato al passato piuttosto che al presente...in realtà, non è per niente finita. La schiavitù continua ancora OGGI...non è più così, ma gli schiavi esistono ancora.
La schiavitù, fenomeno molto antico, oggi è ancora così attuale da coinvolgere non più solamente gli Stati colonizzatori e le loro colonie, ma tutto il mondo e si è diffusa in modo talmente pericoloso.

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Questa non riguarda solo i milioni di uomini, donne e bambini in tutto il mondo che sono costretti a vivere come schiavi, anche se questo sfruttamento spesso non sia chiamato schiavitù, le condizioni sono le stesse.
Non sono solo le persone sono vendute come oggetti, costrette a lavorare gratis o per una paga minima, e sono alla completa mercé dei ...sempre più forti.
La schiavitù non è solo delle donne dell'Europa dell'Est, trascinate nella prostituzione, bambini che sono venduti e comprati da un paese all'altro dell'Africa occidentale, e uomini che sono costretti a lavorare come schiavi nei latifondi agricoli brasiliani...La schiavitù colpisce anche noi.

La schiavitù contemporanea prende molte forme e riguarda tante persone di tutte le età, sesso e razza, popoli e intere nazioni. La schiavitù...colpisce, in forma sottile e bene architettata, anche noi...
E' stato infatti appurato, a seguito di una ricerca scrupolosa, che sta crescendo la schiavitù che è sempre stata e continua ad essere la più squallida forma di sfruttamento dell’uomo sul uomo.
Secondo quella ricerca, dietro ogni cosa che compriamo, dagli alimenti al abbigliamento al elettronica, si nasconde uno sfruttamento enorme: ogni cittadino medio che possegga un normale oggetto di consumo, una bici, alcune paia di scarpe, una cinta e qualche abito può calcolare di avere ‘sulla coscienza’ un centinaio di schiavi che hanno lavorato per lui. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dalle organizzazione no profit Slavery Footprint, attivo da qualche anno negli Usa. Il questionario, in 11 pagine, ha studiato le modalità di produzione di circa 400 articoli di consumo diffusi nei Paesi occidentali ed è giunto alla conclusione che un esercito di circa trenta milioni di schiavi – tanti quelli stimati oggi al mondo – hanno “contribuito a fabbricare ogni cosa che potete trovare, dal armadietto medico in casa alla borsa di ginnastica”. “La schiavitù è ovunque”, “E’ in ogni prodotto” che entra a far parte della vita quotidiana di tutti.

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Secondo la maggior parte delle fonti, il termine schiavo deriva dal termine "slavo", in quanto nel medioevo il commercio di schiavi si riforniva soprattutto nell'europa orientale. [1] (l'etimo è tuttavia contestato). Questo è vero soprattutto nella lingua inglese, dove sia per schiavo che per slavo si usa la stessa parola (slave). Anche in dialetto triestino si usa dire "sciavo" per entrambe le definizioni.

Un essere umano obbligato a lavorare - sotto minacce fisiche o psicologiche.
Posseduto o controllato da un "datore di lavoro", di solito per mezzo di maltrattamenti fisici o psicologici o la minaccia di tali maltrattamenti.
Privato della sua dignità umana, trattato come un oggetto o comprato e venduto come una proprietà privata.
Fisicamente limitato o con una libertà di movimento e di pensiero limitata.

Lo schiavismo è quel sistema sociale ed economico che si avvale della schiavitù. La schiavitù è la condizione per cui un individuo rimane privo di tutti i diritti di persona libera e viene considerato come proprietà di un altro individuo. Storicamente il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e aveva diritto a sfruttarne il lavoro senza fornire nessun compenso; spesso il costo per il lavoro degli schiavi era limitato al necessario per la loro sopravvivenza. Uno schiavo poteva nascere in questa condizione, se figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, le più comuni delle quali erano la cattura in guerra o la schiavitù per debiti, per cui un debitore, se non era in grado di rimborsare il proprio creditore, diventava egli stesso una sua proprietà.

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Quali tipi di schiavitù esistono oggi? Il volto nuovo degli schiavi...i schiavi del terzo millennio
La schiavitù per debito riguarda almeno 20 milioni di persone in tutto il mondo. Le persone diventano lavoratori per debito essendo stati indotti, talvolta con l'inganno, a contrarre un prestito piccolissimo, a volte solo per acquistare medicinali per un figlio malato. Per saldare questo debito, sono poi costretti a lavorare moltissime ore al giorno, sette giorni a settimana, 365 giorni l'anno. In cambio del loro lavoro ricevono il minimo per alimentarsi e ripararsi, ma non potranno mai estinguere il debito, che può essere trasmesso a varie generazioni successive.

Il lavoro forzato riguarda persone che vengono illegalmente reclutate da governi, partiti politici o privati e costrette a lavorare, di solito sotto minaccia di violenze o altre punizioni.

I bambini, gli esseri umani più indifesi, sono sfruttati in molti modi diversi.
Le forme peggiori di lavoro minorile riguardano i bambini che lavorano in condizioni di pericolo o sfruttamento. Decine di milioni di bambini nel mondo lavorano a tempo pieno, e pertanto privati dell'istruzione e del gioco, elementi fondamentali per il loro sviluppo individuale e sociale.
Nei Paesi dove esistono eventi bellici, i bambini sono rapiti e costretti a combattere in conflitti di cui non conoscono nemmeno la ragione (se mai la guerra ne avesse una), trattati come schiavi dai loro superiori, drogati per poter sopportare le esperienze traumatiche che sono costretti a vivere.

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Quali tipi di schiavitù esistono oggi? Il volto nuovo degli schiavi...i schiavi del terzo millennio
La schiavitù per debito riguarda almeno 20 milioni di persone in tutto il mondo. Le persone diventano lavoratori per debito essendo stati indotti, talvolta con l'inganno, a contrarre un prestito piccolissimo, a volte solo per acquistare medicinali per un figlio malato. Per saldare questo debito, sono poi costretti a lavorare moltissime ore al giorno, sette giorni a settimana, 365 giorni l'anno. In cambio del loro lavoro ricevono il minimo per alimentarsi e ripararsi, ma non potranno mai estinguere il debito, che può essere trasmesso a varie generazioni successive.

Il lavoro forzato riguarda persone che vengono illegalmente reclutate da governi, partiti politici o privati e costrette a lavorare, di solito sotto minaccia di violenze o altre punizioni.

I bambini, gli esseri umani più indifesi, sono sfruttati in molti modi diversi.
Le forme peggiori di lavoro minorile riguardano i bambini che lavorano in condizioni di pericolo o sfruttamento. Decine di milioni di bambini nel mondo lavorano a tempo pieno, e pertanto privati dell'istruzione e del gioco, elementi fondamentali per il loro sviluppo individuale e sociale.
Nei Paesi dove esistono eventi bellici, i bambini sono rapiti e costretti a combattere in conflitti di cui non conoscono nemmeno la ragione (se mai la guerra ne avesse una), trattati come schiavi dai loro superiori, drogati per poter sopportare le esperienze traumatiche che sono costretti a vivere.

A presto amici preziosi con i risvolti di questa Schiavitù che colpisce a tutti...