Cari amici, grazie per la vostra attenzione, consiglio la lettura degli articoli:
Il dubbio ragionato, Nessuno ha tutta la ragione,  I semi fondamentali per la nostra civiltà, 
La nostra instabilità, Come siamo, Essere amati, non essere amati,Il nostro stile di vita...l'ansia e Le abitudini ci modificano 

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Queste cause esistono, non possono essere modificate, ma solo noi ci possiamo cambiare...solo tu puoi essere cambiato. Cominciamo, prima di ogni altra cosa a pensare al futuro della nostra serenità. Inutile pensare al passato, ormai è acqua versata, è terminato e non possiamo disfarlo. Cosi, in questo modo, ci dobbiamo concentrare al nostro domani, affinché l'infelicità futura possa essere evitata.
Dobbiamo capire che di tutto quello che ci succede, si sente, si prova, lo dobbiamo guardare come testimoni. Come se fossero oggetti, cose che sono esterne a noi.
Osservatori che sono al di là dell'osservato.
Dei nostri guna, delle nostre abitudini, di tutti i trucchi della mente e dei suoi giochi, delle aspettative, trappole, modificazioni, della vita che si trasforma, cambia...dobbiamo essere consapevoli.
Consapevoli...osservando.

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Capaci di essere osservatori che sono al di là dell'osservato.
Ricordiamoci: arrivare ad osservarci in un modo tale che io che mi guardo non sono ciò che vedo.
Io mi osservo e nello stesso tempo non sono l'osservato.
Quel...”Io mio osservo...è la consapevolezza”.
Colui che guarda non è ciò che è visto.
Quando osservi qualsiasi cosa e riesci a vedere...tu non sei quella cosa. Se guardi il mare, tu non puoi essere il mare dal momento che è esterno a te...riesci a vederlo.
La consapevolezza è uno stato particolare, che si raggiunge e che riesce a distaccarci da noi stessi, dall'ego, dai giochi della mente, dai suoi trucchi, dal vedere gli effetti e no le cause di ciò che osserviamo, dalle aspettative che creiamo e che ci producono solo infelicità...dalla instabilità, ma riesce a guardare noi stessi da testimone...che non siamo ciò che è visto.
Non ti devi immedesimare a quella cosa, la devi vedere come osservatore, ti devi distaccare, perché quella cosa non sei tu.
Se riusciamo a vedere che la pigrizia è una nostra abitudine, allora la stiamo guardando con consapevolezza...noi non siamo la pigrizia; colui che guarda non è ciò che è visto.

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Se io riesco a vedere una mia abitudine, i miei condizionamenti passati, io non sono quei condizionamenti.
Se riesco a vederli ho spezzato il legame tra me e loro...io non sono loro.
Colui che guarda non è ciò che è visto.
Se riesco a guardare una cosa, questa è esterna a me, non posso essere io. Io sono l'osservatore e questa cosa cosa è l'oggetto osservato...non può essere l'osservatore.
Se siamo consapevolezza, e questa è trascendente rispetto a tutto ciò che è in grado di vedere.
L'osservatore è al di là dell'osservato.
Noi per essere sereni dobbiamo essere...
consapevolezza trascendente.

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Senza illusioni...sicuramente non si può, non ci sarà possibile raggiungere questo stato e mantenerlo per sempre, costantemente, ma, anche pochi istanti ci possiamo elevare fino all'osservatore e al di là dell'osservato...a questo punto... l'infelicità scomparirà.
In questo stato, non ci saranno più tempeste, nubi nel nostro cielo, ci sentiremo più liberi e più beati.
Questo stato all'inizio può durare per pochi istanti, ma pian piano crescerà al nostro interno e sarà sempre più presente.
Cosi, con fiducia, continuando, verrà il giorno in cui colui che guarda è un vero testimone di se stesso...l'unico modo per evitare l'infelicità futura.
Ricordiamoci che, se soffriamo, siamo noi gli unici responsabili, se vogliamo eliminarla dobbiamo essere osservatori di noi stessi. Dobbiamo riuscire a vedere il nostro corpo...allora noi non siamo il corpo.
Se chiudo gli occhi e riesco a vedere i miei pensieri, allora io non sono i pensieri...come potrebbe colui che guarda essere ciò che è visto...?
Io che guardo...sono sempre al di là...tu che guardi...sei sempre al di là.
Guardare è essere al di là...questa è la trascendenza stessa.

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