I Capponi di Renzo

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C ertamente vi ricorderete…nei promessi sposi >>> : “Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.” Non tutti analizzano a fondo i dettagli o penetrano nella psicologia, sottigliezza e complessità dei messaggi che Alessandro Manzoni vuole comunicare attraverso immagini semplici, ma ricche di intenso significato.

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E proprio i personaggi e i momenti che sembrano meno importanti e di secondo piano, sono quelli che più permettono alla riflessione del lettore di immergersi nel pensiero manzoniano. Siamo al Capitolo III i capponi rappresentano l’egoismo e il desiderio di sopraffazione, presente anche in una condizione terribile di sconvolgimento… : sono sbattuti da ogni parte, con le teste attorcigliate tra loro e penzolanti, ma, nonostante ciò, non pensano ad altro, se non a beccarsi l’un l’altro.

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Q uesta scena è chiaramente la visione …ahimè del comportamento umano, che sarà oltremodo evidenziato nella scena della Peste di Milano…dove la disperazione, il dolore, la morte sono protagonisti della vita dell’uomo in quel momento. Tuttavia, egli non fa nulla per migliorare la propria condizione e, anzi, si adopera per ingannare e sopraffare il prossimo, cercando di trarne un guadagno utile solo a se stesso. Da questo comportamento totalmente disumanizzato deriva la mancanza di fiducia e solidarietà.

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U n tipo di situazione simile a quella che troviamo oggi. La crisi del mondo di valori porta al crollo della fiducia nell’altro. Una crisi morale che deriva spesso da una situazione difficile da sopportare. La tragedia della peste non è paragonabile alla crisi prettamente economica del nostro periodo storico. Ma il collasso dell’economia mondiale ha portato a un declino irrefrenabile dei valori morali, tra i quali vi è anche la fiducia verso…soprattutto i politici…che sono paragonabili ai…capponi. Il loro comportamento...lo vediamo è simile. Non è più importante il ruolo, il fine e la necessità della politica...ma solo la loro appartenenza...difendere questo o quell'altro partito...il colore...il resto ha poca importanza…il benessere del popolo, la sua serenità è cosa secondaria…!

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C osi la nostra fiducia si perde si è persa verso i…” Capponi” che pensano solo a litigare…! La fiducia è un patto, un contratto. Può essere definita come il valore che fonda e garantisce il rapporto tra due parti. I nostri avi, gli antichi, l’ immaginavano legava in un vincolo strettissimo tra due persone e che poteva essere di ogni genere e natura… economico, di rispetto, confidenza e soprattutto sentimentale. Noi essere viventi...spesso, siamo spinti e forzati da cause maggiori, purtroppo, a porre la nostra fiducia in qualcuno, senza nemmeno approfondirne la conoscenza o la confidenza. Siamo esageratamente costretti a indirizzare la nostra fiducia e di conseguenza le nostre speranze verso istituzioni lontane da noi. Il risultato che ne risulta un patto fragile e instabile.

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E quando poi tali aspirazioni vengono deluse, si rompe il rapporto, perché viene così a mancare la fiducia che è garante della forza dell’umanità. Dunque la fiducia non esiste, in una società corrosa dalle ambizioni personali e dal desiderio di soppressione del prossimo. La fiducia non esiste nella lotta alla supremazia politica. La supremazia esiste nella collaborazione, nell’aiuto reciproco, nella realizzazione di solidi progetti.