Per capire bene cos'è veramente il Dubbio dobbiamo ricordare che...:

La mente umana non può trovare la verità se non dubita.
Infatti essa si allontana dal vero quando non dubita mai.
Quando giudica si esprime con certezza...allora...si allontana dal vero.
Il dubbio giova a scoprire il vero...che...consiste essenzialmente nel dubbio.
Chi dubita sa ... e sa il più che si possa sapere...

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Incomincia la tua stupenda esplorazione del mondo, della natura. La ricerca di un ordine soggiogante ai fenomeni, in una armonia di rapporti. Un ordine che costringono la tua curiosità a tremare di piacere. Quel piacere del sapere, il sapere delle cose, di ciò che ci circonda, il solo custode dell'eternità. 

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Un mondo meraviglioso davanti a noi
Non tutto quello che succede al mondo ci riguarda e neanche conoscere tutto quello che c'è.
E' importante saper vedere, riconoscere quello che la natura ci nasconde e non riusciamo a cogliere, per colpa della sclerosi mentale, delle nostre cognizioni predefinite, nel vedere, nell'ascoltare.                                                       Per colpa anche della società, della nostra civiltà che ci ha educati sin da piccoli di vedere e di riconoscere un mondo in un modo chiuso, ahimè molto limitato; già definito.

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Molte cose che si conoscono, tante altre che si vivono e vengono espresse sono condizionate da questa sclerosi della nostra mente e, la nostra amata natura, questo lo sente e non si lascia penetrare nella sua profonda essenza per farci scoprire, vedere tante cose che, ancora l'essere umano con conosce e per cui egli definisce irreali.
Forse i nostri sensi riescono a percepire, forse non sono solo cinque, ma il nostro cervello, il nostro pensiero, la nostra convinzione di poter dimostrare solo con la scienza, solo con il nostro sapere ogni piccola realtà...non ci permettono di vedere tante altre realtà, che ancora non hanno un nome, solo lì invisibili a questa nostra cecità mentale.
Nel passato molti hanno attraversato questa vita per dimostrare l'esistenza di cose che prima l'essere umano con conosceva, non vedeva. Altri verranno per scoprire l'esistenza di altre cose che, oggi ancora non vediamo, percepiamo. Questi, diversi, anime pure, incondizionati dal sapere umano, dalla civiltà, dalle conoscenze, dalla sclerosi della mente...sapranno farsi riconoscere dalla natura, ad essi egli permetterà di farsi penetrare, si aprirà, si fare vedere e mostrerà le cose che, ancora oggi non hanno un nome...ma ci sono.

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Allora...
Ripassiamo tutto ciò che nella nostra esperienza quotidiana fa cadere tutto nel banale, nell'impercettibile senso dello scontato, poiché ahimè...non lo si pensa, ma lo si presume...di sapere tutto...succede che non viene data ad ogni cosa il giusto significato. La sua vera essenza, quella più vera, solo se fosse ispirato a meno superficialità, ma ad una intima e naturale riflessione.
Apparirebbe meno monotona, stanca e consumistica la vita di ognuno di noi...dell'essere umano. Entusiasmante e piena d'amore e ammirazione per la natura, se tutte le cose si rivedessero con un pensiero nuovo lontano dalla sclerosi del nostro cervello, senza schemi e preconcetti preconfezionati...quella mente , ragione capace di rivendicare la giusta autonomia di se stessa. Nuda e spogliata dalle mille interferenze della cultura e civiltà condizionata.
Se riuscissimo potremmo capire che: le percezioni dei nostri sensi, filtrati dal cervello, non ci insegnano, non ci fanno vedere effettivamente ciò che c'è nelle cose, nella natura, ma solamente quello che già esiste nella nostra memoria...quello che giovi o nuoccia a corpo umano.
CopyRight  1992 Stanislao Ricciardi
…continua...alla prossima amici preziosi e attenti...

Una metafora--->LE LENZUOLA SPORCHE...

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Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città.

Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra,  che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria, esclamo...!
<<...Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina...!>>
<<...Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo...!>> 

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e concluse dicendo...<<...Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola...!>>
Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie

volte,  mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e 

al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere

che  la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito:

Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato...! Chi le avrà fatto vedere come si fa...?>>

Il marito le rispose:  

<<...Nessuno le ha fatto vedere come si fa il bucato,

ma semplicemente questa mattina,  mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra...!>>
 

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Così è nella vita!
Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti.
Prima di criticare,
probabilmente sarà necessario osservare, con innocenza, freschezza, come fanno i bambini e sopratutto se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore; per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino...

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Vedere e Ascoltare NON Guardare e Sentire

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Cosa vedi Due persone o un'altra cosa...?..

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E qui cosa ti sembra di vedere...?

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E' una macchia...o...?

Ripercorriamo lentamente, senza farsi tentare dall'assuefazione del sapere, dal contenuto della nostra memoria, ogni nostra conoscenza ponendoci mille domande. Abbandoniamo i pregiudizi dei sensi inquinati dalla nostra memoria, usando il nudo intelletto come quello di un bambino; il solo che è attento alla verità della natura.

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Su una semplice macchia il cervello costruisce...una...?

Nessuna ragione ci costringe a credere che tutto quello che esiste in natura si manifesta in noi. Tutto quello che colpisce i nostri sensi, l'insieme degli stimoli esterni che entrano in noi, non corrisponde a quello che poi percepiamo in noi.  E' in noi un modello soggettivo, per la nostra coscienza non è realmente quello che è.

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E' fermo o c'è qualcosa che si muove.

La nostra percezione non è realmente la somma degli stimoli che i nostri sensi registrano, ma una elaborazione e integrazione dei dati che i sensi hanno percepito, raccolto con dati che sono immagazzinati nella nostra memoria. In sostanza il processo di vivere il mondo esterno a noi consiste fondamentalmente nell'organizzare delle informazioni captate dall'esterno, attraverso i nostri sensi, su una base soggettiva individuale; la memoria di chi riceve questi stimoli esterni.

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In altre parole la percezione, di ogni individuo, è un processo attraverso il quale un determinato oggetto esterno, stimola il soggetto cosciente, provocando in lui una sintesi tra i contenuti propri e le impressioni passate. 

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In senso pratico si manifesta in una rappresentazione riflessa e quindi determinata e non vera della realtà.
Osservate attentamente tutte le figure di questa pagina e vi accorgerete:  cosa elabora in nostro cervello e ci proietta...sempre in modo soggettivo...ma comunque non reale...

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Sei sicuro di vedere quelle figure...?

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O è una proiezione solamente di elaborazione del tuo cervello...!

…continua...alla prossima amici preziosi e attenti...con altri particolari e interessanti notizie...

Vi aspetto

Stanislao

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Non è una gif, o una figura animata, eppur si muove

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C'è un l’uomo tra i chicchi di caffè...!

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Quante zampe vedi...?

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E' una bella ragazza...?

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Uomo con barba...! o una bellissima donna nuda...?

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Tutto ciò che noi apprendiamo, ricordiamo e a cui poi ci interessiamo; è dovuto ai sensi. Grazie ad essi, a tutto ciò che captano, il nostro apparato psichico si nutre.
I sensi costituiscono il mezzo di comunicazione tra il nostro corpo e tutte le cose che ci circondano. In realtà i dati dei sensi non costituiscono la sola informazione capace di farci percepire il mondo.

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La percezione, è il risultato finale di come il nostro cervello rappresenta quel stimolo esterno. Esso integra i dati dei sensi con altri non meno importanti che contribuiscono sulla qualità della percezione e, in realtà, della stessa esistenza.
Questi altri; l'insieme di tutte le informazioni soggettive che abbiamo memorizzato, rappresenta quindi la base soggettiva individuale.
Possiamo dire, quindi, che un determinato oggetto è visto in modo qualitativamente differente da persone diverse che l'osservano contemporaneamente.
La percezione cambia si modifica tanto, quanto sono gli aspetti che l'influenzano.
Costantemente i nostri sensi sono stimolati da diverse sorgenti:
Il freddo intenso, la luce accecante, un rumore assordante...
tutto ciò fa si che in un momento siamo coscienti di un solo numero di stimoli. L'attenzione gioca un ruolo molto importante sulla percezione.
Se siamo attenti a guardare, contemplare un bellissimo paesaggio...assorti e rapiti completamente da questo, difficilmente ascolteremo qualcuno, vicino, che ci parla della sua delusione amorosa.
Se abbiamo sete, ogni stimolo ad essa associata, sarà al centro della nostra percezione, eludendo, di conseguenza, ogni altra attenzione. E' quindi, questa necessità , rende la nostra percezione, in quel momento, selettiva.

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L'interesse, la spiccata attitudine a qualcosa di particolare, la stessa nostra professione, rende la nostra percezione più stabile per quella cosa e non per un'altra, facendoci perdere l'oggettività dei nostri sensi e della nostra percezione.
Se si proiettasse a un gruppo di persone eterogenee: diversa eta, sesso, ambiente sociale, cultura, educazione e stati d'animo, una serie di filmati contenente argomentazioni differenti. Sottoponendoli, successivamente e separatamente a una serie determinate e mirate domande, si potrebbe facilmente ricavare come la loro attenzione sia stata colpita, più intensamente, per cui argomenti peculiari alla base oggettiva  individuale.

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Ogni essere umano ha quindi un suo mondo, diverso da tutti gli altri, e questo è bello, fantastico...accettabile. Quello che fa male è, che nonostante questi mondi condividono, hanno in comune lo stesso spazio, stessi interessi...la stessa aria, acqua...natura, vitali per la sopravvivenza, non comunicano efficientemente nello spirito dell'amore e della fratellanza.  

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Questa nostra “deficienza”, “assenza della coscienza”, che sarebbe bene accettare e tenere sempre presente, ci induce a concludere e dire: che non percepiamo il nostro mondo con i sensi ma con il cervello...quindi con preconcetti che ci allontanano dalla realtà...e ancor peggio dai rapporti con i nostri simili.

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…continua...alla prossima amici preziosi e attenti...con L'articolo Nessuno ha tutta la ragione-->qui di seguito il Link
Stanislao