Danneggiatti tutti e 3 i reattori operativi al momento del terremoto....fortunatamente altri 3 erano in disuso per manutenzione....!

Rischio per l'Italia...se il vento continua...vedi video...!

15 gen 2014 Sta facendo il giro del mondo la notizia, trascurata dalla maggior parte dei media internazionali, compresa l’Italia. Come pubblicato dal quotidiano on-line losaioggi.it, si parla  del pericolo Fukushima e che solo adesso il governo del Giappone non sa come affrontarlo.

11 marzo di quattro anni fa, alle due del pomeriggio ora locale, un fortissimo terremoto nel Mare del Giappone, proprio davanti alle coste di Fukushima, ha provocato una delle più grandi tragedie industriali della storia e ha fatto crollare un mondo di affari e illusioni. Il terremoto fece sollevare l’acqua marina in una onda alta quindici metri (tsunami, le chiamano) che ha invaso la terra ed è penetrata nella centrale nucleare della cittadina.

L’acqua di mare ha allagato e interrotto il funzionamento delle pompe di circolazione dell’acqua di raffreddamento dei tre reattori in funzione; immediatamente sono intervenute le barre che fermano il flusso dei neutroni e la fissione nucleare. Per la mancanza di acqua i reattori però hanno continuato a scaldarsi per il calore liberato daldecadimento spontaneo delle diecine di tonnellate di materiali radioattivi, uranio, plutonio e prodotti di fissione, contenuti nel loro nocciolo che è fuso. Il calore ha provocato la formazione di idrogeno che è esploso distruggendo le strutture di acciaio e cemento contenenti i tre reattori con dispersione nell’ambiente delle sostanze radioattive.

 

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Fukushima (福島市 Fukushima-shi?) è una città del Giappone, capoluogo della prefettura omonima sull'isola di Honshū. È nota soprattutto per il disastro nucleare di Fukushima Daiichi

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La città ha assunto un'improvvisa notorietà mondiale quando, a seguito di un terremoto, l'11 marzo 2011 si è verificato un grave incidente alla centrale nucleare situata a sessanta chilometri di distanza. I livelli di radiazioni raggiunti, malgrado non abbiano portato all'evacuazione dell'abitato, hanno indotto la popolazione a rimanere in casa la sera, riducendo le attività economiche notturne in città.
A due anni e mezzo dal terremoto che devastò l’isola, torna ad alzarsi il livello di allerta in Giappone. Ricorderete il 16 Settembre 2013 del potente tifone, il numero 18 denominato ‘Man-ji’, che ha attraversato il Paese spostandosi da sud verso nord con un carico di piogge torrenziali “senza precedenti” e venti fino a 160 km/ora, avvicinandosi alla centrale nucleare di Fukushima…provocando 400mila evacuati e 3 dispersi.
Oggi, Tokyo finalmente ammette che, da mesi, si sta inquinando il mare con sversamenti continui di acqua radioattiva, utilizzata per tentare di raffreddare l’impianto.

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Era tutto vero…il pericolo Fukushima comincia solo adesso e il Giappone non sa come affrontarlo. Le autorità hanno finora mentito, ai giapponesi e al mondo intero.
Fukushima era una struttura a rischio, degradata dall’incuria. Un impianto che andava chiuso molti anni fa, ben prima del disastro nucleare del marzo 2011. Da allora, la situazione non è mai stata sotto controllo: la centrale non ha smesso di emettere radiazioni letali.
Il peggio, deve ancora arrivare…Nessuno sa esattamente in che stato siano i reattori collassati, quindi, si teme addirittura una imminente “liquefazione” del suolo. L’operazione più pericolosa comincerà a novembre, quando sarà avviata la rimozione di 400 tonnellate di combustibile nucleare.
Si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la bomba atomica di Hiroshima. Se tutto va bene, ci vorranno 40 anni.

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le radiazioni potrebbero investire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America. La più grande minaccia a breve termine per l’umanità proviene dai bacini del combustibile di Fukushima. Se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone, ma sul resto del mondo. Si dovrebbe evacuare l’emisfero nord della Terra e spostarsi tutti a sud dell’equatore». Un allarme di così vasta portata, che disorienta anche gli esperti più prudenti.
Fukushima è una questione di sopravvivenza umana

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Per evitare il disastro…l’Obiettivo è neutralizzare le oltre 1.300 barre di combustibile esaurito dall’edificio del reattore 4…E’ come sfilare sigarette da un pacchetto accartocciato…riferiscono gli esperti…basta che due barre si urtino, e c’è il rischio che rilascino cesio radioattivo, xenon e kripton.

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Il Japan Times conferma che,  le conseguenze potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto...se una barra di combustibile cadesse, si rompesse o si impigliasse mentre viene rimossa, i possibili peggiori scenari includono una grande esplosione, una fusione nel bacino o un grande incendio...

Ognuna di queste situazioni potrebbe portare a massicci rilasci di radionuclidi mortali nell’atmosfera, mettendo in grave rischio gran parte del Giappone – compresi Tokyo e Yokohama – e anche i paesi vicini

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Sarebbe il più grave disastro radiologico mai visto fino ad oggi...è quello che conferma Antony Froggatt nel suo “World Nuclear Industry Status Report 2013”, redatto con Schneider.

Per Gundersen, direttore di “Fairewinds Energy Education”...l’operazione si prospetta «piena di pericoli», e la verità è che «nessuno sa quanto male potrebbero andare le cose».

Ciascun assemblaggio di barre combustibili pesa 300 chili e misura 4 metri e mezzo. Gli assemblaggi da rimuovere sono 1.331, informa Yoshikazu Nagai della Tepco, più altri 202 stoccati nel bacino...le barre di combustibile esaurito inoltre contengono plutonio, una delle sostanze più tossiche dell’universo, che si forma durante le ultime fasi del funzionamento di un reattore. 

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Molti blogger hanno incessantemente rilanciato l’allarme, fino alla notizia di qualche mese fa… degli sversamenti radioattivi in mare. Solo ora,  di fronte all’impossibilità di continuare a negare, alla vigilia della pericolosissima operazione di bonifica,  si giunge ad ammettere tutto. Colpisce l’appello di Mitsuhei Murata, ex ambasciatore  Giapponese in Svizzera, che chiede che il Giappone rinunci ad ospitare a Tokyo le Olimpiadi 2020, perché non potrebbe garantire la  sicurezza degli atleti. Così, il Sol Levante tramonta nella vergogna.

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Comunque le industrie nucleari non mollano, sostenendo che solo il nucleare può far diminuire i pericoli dei mutamenti climatici dovuti al crescente uso di carbone e petrolio e può far fronte ad un aumento del prezzo del petrolio; l’agenzia internazionale per l’energia ha di recente previsto che possa essere necessaria, da oggi al 2050, la costruzione nel mondo di altre 400 centrali nucleari: una previsione assurda sul piano della disponibilità delle risorse naturali, della sicurezza dell’ambiente e ancora più sul piano economico, soprattutto davanti al trionfale cammino delle fonti energetiche rinnovabili.

Queste brevi considerazioni si propongono di dimostrare quanta cautela occorra nelle scelte dei governi in materia di energia e di materie prime; molte tecnologie, dietro promesse meravigliose, nascondono spesso delle trappole da cui poi è difficile uscire. È il caso delle fonti di energia fossili, le cui riserve non sono illimitate e il cui crescente uso provoca inquinamento locale e contribuisce ad aggravare i mutamenti climatici a livello planetario. È il caso dell’energia nucleare che, anche quando non serve più, lascia delle scorie radioattive di cui è difficile liberarsi per secoli; lo dimostra il dibattito appena cominciato in Italia sul deposito delle decine di migliaia di tonnellate delle scorie radioattive presenti nel nostro paese.

Da qui l’importanza, a livello parlamentare, di un controllo tecnico-scientifico delle prevedibili conseguenze ambientali e sociali di scelte che, a prima vista, sembrano tanto promettenti.