Tutti noi, per tutta la vita, ricorderemo la scuola dove
abbiamo trascorso gli anni delle elementari.
Con tanta tenerezza, dolcezza e semplicità la ricorda
il poeta RENZO PEZZANI, tornando col il pensiero
alla sua fanciullezza trascorsa in quella indimenticabile
piccola scuola di campagna, un po fuori dal paese , che aveva
la campanella per richiamare a raccolta i ragazzi.
Un caratteristico odore di gesso e d'inchiostro, ed una maestra
dolce, amorevole e materna.
Ve la propongo con l'auspicio di farvi volare indietro negli anni, quando fanciulli e
scolari, come il poeta, avete trascorso gli anni...più belli
delle elementari.
E' fuori dal borgo due passi
di là dal più fresco ruscello
recinta di muro e cancello
la piccola scuola di sassi.
Agnella staccata dal branco
col suono che al collo le han messo
richiama ogni bimbo al suo banco
nell'aula che odora di gesso.
C'è ancora la vecchia lavagna
con su l'alfabeto mal fatto:
lo scrisse un bambino distratto
dal verde di quella campagna.
E lei che mi vide a sei anni
c'è ancora. La voce un po fioca,
vestita d'identici panni,
la vecchia signora che gioca.
C'è ancora il vasetto d'argilla
che m'ebbe suo buon giardiniere:
è verde, fiorito di lilla,
e un bimbo gli porta da bere.
Il tempo passò senza lima,
su queste memorie. Ritorno
lo stesso bambino d'un giorno
sereno nell'aula di prima.
E in punta di piedi, discreto,
nell'ultimo banco mi metto.
e canto, nel dolce coretto
dei bimbi, l'antico alfabeto.