Questa è una storia...la stessa storia vissuta veramente...da tanti ragazzi....giovani...adolescenti che s'innamorano di una signora.
Una Signora che abita sullo stesso pianerottolo...della porta accanto, o sopra o sotto del proprio piano o li...alla finestra di fronte...! O al balcone a fianco...! La madre di famiglia, la commessa, l’impiegata. Insomma una donna di classe che un tempo le  si incontravano per via.

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Una donna matura, bella, elegante, di classe, sempre in ordine, impeccabile, di buon gusto con quel suo modo unico di muoversi con leggerezza...in ogni suo più piccolo movimento. Ricca di una predisposizione personale alla raffinatezza, semplice delicatezza e affascinante. Misteriosa quanto sobria, ricca di pudore quanto intima e riservata. Piena di quella femminilità che mantiene il rispetto di sé, che si veste di sobrietà e di senso della misura, perché consapevole che lo strafare non è mai veramente femminile. Una donna che, qualunque cosa faccia, o non faccia...dica, o non dica...rimane sempre al di sopra di se stessa.

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Che affascina tormenta, sconvolge in modo intenso e deciso l'anima e il cuore e fa sognare, immaginare...far volare la tenera fantasia creando meravigliose storie d'amore che si ricorderanno per sempre.

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...quanti ricordi...che esprimono il turbamento interiore, un fuoco che prende dentro, quando giovanissimi capita d'incontrare l'amore...quell'amor forte, che ti brucia e ti consuma dentro...sano...ma impossibile.

 

signora mia
mi scusi se ho suonato
ma non so che cosa sia

la voglia di parlarle
che mi ha preso
e' stato come un fuoco
che si e' acceso
signora mia
non riuscirei a dormire
se lei mi mandasse via

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lo so che non e' l'ora
ma io devo dirle che
negli occhi miei, sapesse,
quante volte si e' fermata
e nei miei sogni la vedevo
addormentata

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di notte io guardavo
nella sua finestra chiusa
immaginavo tutto
ma non mi chieda cosa...
perche' arrossisce
in fondo son venuto
per scambiare due parole

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se e' troppo
non mi dia piu' confidenza
pero' mi dia almeno una speranza
signora mia
io abito di fronte
nella stessa casa sua

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adesso me ne vado
ma io devo dirle che
signora mia sapessi
quante volte ti ho sognata
e nei miei sogni ti vedevo
addormentata

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di notte io guardavo
nella tua finestra chiusa
immaginavo tutto
non domandarmi cosa...
signora mia sapessi
quante volte ti ho sognata
e nei miei sogni ti vedevo
addormentata
di notte io guardavo
nella tua finestra chiusa
immaginavo tutto
non domandarmi cosa...

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Signora mia
mi scusi se ho suonato
ma non so che cosa sia
la voglia di parlarle
che mi ha preso
e' stato come un fuoco
che si e' acceso