DIO è sempre con noi

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Molte volte ci domandiamo perché Dio non comunica con noi Esseri Umani...suoi creature per eccellenza…!

Dio Parla con tutti. Senza interruzione.

La domanda non è a chi parla, ma... chi Lo STA A SENTIRE...!

Infatti… dovremmo prima sostituire la parola parlare con la parola comunicare... è un'espressione migliore, più completa e più profonda.

Riflettendo dobbiamo capire che quando cerchiamo di parlare...per esempio “Io con te e tu con Me”...dobbiao convenire che ci troviamo immediatamente costretti dall'incredibile limitazione delle parole e prestiamo attenzione solo a esse e non ad altro.

Per questo motivo, Dio non comunica soltanto tramite le parole; lo fa di rado.

La forma più frequente per comunicare con noi sono i sentimenti che sono il linguaggio dell'anima.

I sentimenti sono talvolta difficili da individuare, e spesso ancora più difficili da riconoscere. Nascosta tra i sentimenti più profondi si trova la più alta delle verità. La vera ragione è arrivare a tali sentimenti.

Di seguito vedremo come si può fare, come dovremmo fare.

Dio comunica anche tramite il pensiero. Pensiero e sentimenti non sono la stessa cosa, sebbene possano presentarsi nello stesso momento.

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Comunicando con il pensiero spesso Dio ricorre a immagini e raffigurazioni. Per questa ragione, i pensieri sono più efficaci delle semplici parole nella comunicazione.

In aggiunta ai sentimenti e ai pensieri, DIO si servo anche dell'esperienza come di un importante sistema di comunicazione.

Alla fine, quando sentimenti e pensieri ed esperienza si dimostrano tutti un fallimento, Dio si serve delle parole.

Le parole occupano davvero l'ultimo posto tra i mezzi per comunicare. Sono le più esposte a essere fraintese, e ancora più spesso a venire male interpretate... a causa di quello che sono le parole...sono solo delle semplici espressioni: suoni che non possono dare le stesse sensazioni, emozioni che danno i sentimenti, i pensieri e l'esperienze.

Le Parole sono simboli. Segni. Emblemi. Non sono la Verità. Non sono le cose reali. Le parole possono aiutare in parte a capire...L'esperienza consente di comprendere, i sentimenti sono l'anima, l'esperienza è la vera ragione della nostra vita o meglio delle nostre esistenze.

Eppure ci sono cose, alcune cose, che non si possono sperimentare. Così Dio ci ha dato altri strumenti di conoscenza... : «sentimenti» ... «pensieri».

Ora la suprema ironia sta qui…

Nel fatto che si da così grande importanza alla Parola di Dio, e così poca all'esperienza.

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In effetti attribuiamo così scarso valore all'esperienza che quanto ciò che sperimentiamo su Dio differisce da quanto abbiamo sentito dire su Dio. 

L'esperienza, i sentimenti sono solo nostri...le parole NO...queste li udiamo da fonte non nostra...!

Automaticamente scartiamo l'esperienza e ci atteniamo alle parole, mentre sarebbe giusto seguire la strada dell’'esperienza e i sentimenti a proposito di una cosa.

L'esperienza, i sentimenti  rappresentano quello che è in noi. E che quindi, intuitivamente, si conosce circa quella cosa che vive in noi.

Le parole possono soltanto cercare di dare un significato a ciò che si conosce, e riescono spesso a confondere quanto ci è noto.

Sono questi quindi gli strumenti con i quali Dio comunica, eppure non sono i modi, poiché non tutti i sentimenti, non tutti i pensieri, non tutte le esperienze, e non tutte le parole vengono da Dio.

Molte parole sono state pronunciate da altri, in Suo nome. Molti pensieri e molti sentimenti sono stati promossi da cause al di fuori di una Sua diretta creazione. Molte esperienze risultano da ciò.

La sfida, la nostra attenzione, sensibilità...riguarda il discernimento. La nostra attenzione sta nel renderci conto della differenza tra i messaggi di Dio e i messaggi, le parole provenienti da altre fonti.

La distinzione è una semplice questione legata all'applicazione di una regola fondamentale.

Quello proveniente da Dio è sempre il Più Alto Pensiero, la Più Chiara delle Parole, il Più Grande dei Sentimenti.

Qualunque cosa sia inferiore a questo arriva da un'altra fonte. Ora il compito di effettuare una differenziazione diventa facile, poiché non dovrebbe essere complicato

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Neppure per un allievo principiante identificare la cosa Più Elevata, la Più Chiara e la Più Grande.

Le indicazioni sono racchiuse in questo…

Il Pensiero Più Elevato è il pensiero che contiene la gioia. Le Parole Più Chiare sono quelle che contengono la verità. Il Sentimento Più Grande è il sentimento che noi chiamiamo amore.

Gioia, verità, amore. Questi tre elementi sono intercambiabili, e ognuno di essi conduce sempre agli altri. Non importa in quale ordine siano messi.

Con queste indicazioni è facile stabilire quali messaggi giungano da Dio e quali arrivino da un'altra fonte.

Unico interrogativo che rimane è se ai messaggi di Dio verrà prestata attenzione...

Alla maggior parte di questi messaggi non capita…

Perché…?

Sembrano troppo belli per essere veri.

Altri perché sembrano troppo difficili da seguire.

Una parte viene semplicemente fraintesa e un'altra non viene recepita.

Il più efficace messaggero di Dio è l'esperienza, e noi ignoriamo anche questa.

Ignoriamo soprattutto questa.

Il Nostro mondo non sarebbe nelle attuali condizioni se ci fossimo limitati a dare retta alla nostra esperienza.

Il risultato, per non aver tenuto in alcun conto dell'esperienza, è quello di continuare a riviverla all'infinito.

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Il proposito di Dio sicuramente non sarà disatteso, né la Sua volontà ignorata.

Riceveremo il messaggio prima o poi e non ci costringerà...mai in ogni caso.

Non ci forzerè mai, perché ci ha concesso il libero arbitrio

- la possibilità di fare come preferiamo

- e non ci toglierà mai questa possibilità...mai.

Dio continuerà a inviarci gli stessi messaggi nel corso del tempo in qualsiasi angolo dell'universo che occupiamo. Continuerà a inviarci i Suoi messaggi, fin quando non li avremo ricevuti e tenuti cari, definendoli come nostri.

I messaggi di Dio ci giungeranno in centinaia di forme diverse, in migliaia di momenti, attraverso un milione di anni. Non ci potranno sfuggire se siamo davvero in ascolto.

Non li potremo ignorare una volta che li abbiamo davvero uditi. Di conseguenza la comunicazione tra noi e Dio incomincerà sul serio. Poiché nel passato ci siemo limitati a parlarGli, a pregare, a intercedere presso di Lui, a supplicarLo. Eppure adesso può risponderci, addirittura come sto facendo qui.

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Allora noi ci domanderemo…

Come facciamo a sapere che questa comunicazione proviene da Dio...?

Come facciamo a sapere che non si tratta della nostra immaginazione...?

E...quale sarebbe la differenza….?

Allora non ci rendiamo conto che proprio con la stessa facilità potrebbe operare attraverso la nostra immaginazione come in qualsiasi altro modo...?

Dio ci darà i pensieri, le parole o i sentimenti esattamente giusti, in un qualsiasi dato momento, adattati in maniera precisa allo scopo in questione, ricorrendo a uno solo, o a diversi stratagemmi.

Ci renderà conto che queste parole giungono da Lui perché noi, per nostra stessa ammissione, non abbiamo mai pensato con tanta chiarezza. Se avessimo già parlato tanto chiaramente su questi interrogativi, non staremmo ponendogneli adesso.

Con chi comunica Dio...?

Esistono persone speciali...?

Ci sono momenti speciali...?

Tutti gli individui sono speciali, e tutti i momenti sono buoni. Non esistono persone e non ci sono momenti più speciali di altri. Molti scelgono di credere che Dio comunichi in maniera particolare e soltanto con particolari persone. Questo esclude la massa della gente dalla responsabilità di udire il Suo messaggio, e ancora di più di riceverlo (che è un'altra questione), e consente loro di accettare la parola di qualcun altro per ogni cosa.

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Succede che noi non ci sentiamo in dovere di ascoltarLo, perché abbiamo già deciso che altri lo hanno già ascoltato … su qualunque argomento e che noi dobbiamo ascoltare loro. Ascoltando, cosi, quello che gli altri pensano di aver udito dire di Dio, ci ritroveremo quindi a non dover pensare affatto.

Questa è la ragione principale per cui la maggior parte della gente si sta distogliendo dai messaggi di Dio...a livello personale. Se riconoscemo di stare ricevendo i Suoi messaggi in maniera diretta, allora saremo responsabili della loro interpretazione.

Rendiamoci conto che per tutti noi è stato più sicuro e più semplice accettare l'interpretazione di altri…che hanno vissuti duemila anni fa... invece di cercare di interpretare il messaggio che potremmo benissimo trovarci a ricevere in questo stesso momento.

Eppure Dio ci invita a una nuova forma di comunicazione con Lui. Una comunicazione a due sensi. In verità, siamo sempre noi a invitarLo...specialmente nei momenti di difficoltà.

Allora facciamolo con tanta fede e Lui...Dio verrà da noi... in tante forme e maniere...anche in questo momento, proprio adesso, in risposta alla tua ( a te che stai leggendo) chiamata.

Domandiamoci perché molti, taluni, come per esempio Cristo, sembrano udire meglio di altri quanto comunica Dio…?

Perché taluni sono più fortemente intenzionati a udire. Vogliono ascoltare e vogliono restare aperti alla comunicazione anche quando essa sembra allarmante, o pazzesca, o del tutto sbagliata.

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E se ci domandiamo...dovremmo ascoltare Dio anche quando ciò che sta dicendo sembra sbagliato...?

Soprattutto quando sembra sbagliato. Se pensiamo di aver ragione su ogni cosa, che bisogno c'è di parlare con Dio...? Andiamo avanti e agiamo in base a tutto quanto conosciamo. Ma rendiamoci conto di come ciascuno di noi abbia fatto questo sin dall'inizio dei tempi. E guardiamo com'è diventato il mondo. Risulta evidente che ci siamo lasciato sfuggire qualcosa.

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Il proposito di Dio sicuramente non sarà disatteso, né la Sua volontà ignorata.

Riceveremo il messaggio prima o poie non ci costringerà...mai in ogni caso.

Non ci forzerè mai, perché ci ho concesso il libero arbitrio

- la possibilità di fare come preferiamo

- e non cvi toglierà mai questa possibilità, mai.

Dio continuerà a inviarci gli stessi messaggi nel corso del tempo in qualsiasi angolo dell'universo occupiamo. Continuerà a inviarci i Suoi messaggi, fin quando non li avremo ricevuti e tenuti cari, definendoli come nostri.

I messaggi di Dio ci giungeranno in centinaia di forme diverse, in migliaia di momenti, attraverso un milione di anni. Non ci potranno sfuggire se siamo davvero in ascolto.

Non li potremo ignorare una volta che li abbiamo davvero uditi. Di conseguenza la comunicazione tra noi e Dio incomincerà sul serio. Poiché nel passato ci siemo limitati a parlarGli, a pregare, a intercedere presso di Lui, a supplicarLo. Eppure adesso può risponderci, addirittura come sto facendo qui.

Allora noi ci domanderemo…

Come facciamo a sapere che questa comunicazione proviene da Dio...?

Come facciamo a sapere che non si tratta della nostra immaginazione...?

E...quale sarebbe la differenza….?

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Allora non ci rendiamo conto che proprio con la stessa facilità potrebbe operare attraverso la nostra immaginazione come in qualsiasi altro modo...?

Dio ci darà i pensieri, le parole o i sentimenti esattamente giusti, in un qualsiasi dato momento, adattati in maniera precisa allo scopo in questione, ricorrendo a uno solo, o a diversi stratagemmi.

Ci renderà conto che queste parole giungono da Lui perché noi, per nostra stessa ammissione, non abbiamo mai pensato con tanta chiarezza. Se avessimo già parlato tanto chiaramente su questi interrogativi, non staremmo ponendogneli adesso.

Con chi comunica Dio...?

Esistono persone speciali...?

Ci sono momenti speciali...?

Tutti gli individui sono speciali, e tutti i momenti sono buoni. Non esistono persone e non ci sono momenti più speciali di altri. Molti scelgono di credere che Dio comunichi in maniera particolare e soltanto con particolari persone. Questo esclude la massa della gente dalla responsabilità di udire il Suo messaggio, e ancora di più di riceverlo (che è un'altra questione), e consente loro di accettare la parola di qualcun altro per ogni cosa.

Succede che noi non ci sentiamo in dovere di ascoltarLo, perché abbiamo già deciso che altri lo hanno già ascoltato … su qualunque argomento e che noi dobbiamo ascoltare loro. Ascoltando, cosi, quello che gli altri pensano di aver udito dire di Dio, ci ritroveremo quindi a non dover pensare affatto.

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Questa è la ragione principale per cui la maggior parte della gente si sta distogliendo dai messaggi di Dio...a livello personale. Se riconoscemo di stare ricevendo i Suoi messaggi in maniera diretta, allora saremo responsabili della loro interpretazione.

Rendiamoci conto che per tutti noi è stato più sicuro e più semplice accettare l'interpretazione di altri…che hanno vissuti duemila anni fa... invece di cercare di interpretare il messaggio che potremmo benissimo trovarci a ricevere in questo stesso momento.

Eppure Dio ci invita a una nuova forma di comunicazione con Lui. Una comunicazione a due sensi. In verità, siamo sempre noi a invitarLo...specialmente nei momenti di difficoltà.

Allora facciamolo con tanta fede e Lui...Dio verrà da noi... in tante forme e maniere...anche in questo momento, proprio adesso, in risposta alla tua ( a te che stai leggendo) chiamata.

Domandiamoci perché molti, taluni, come per esempio Cristo, sembrano udire meglio di altri quanto comunica Dio…?

Perché taluni sono più fortemente intenzionati a udire. Vogliono ascoltare e vogliono restare aperti alla comunicazione anche quando essa sembra allarmante, o pazzesca, o del tutto sbagliata.

E se ti domandi...dovremmo ascoltare Dio anche quando ciò che sta dicendo sembra sbagliato...?

Soprattutto quando sembra sbagliato. Se pensiamo di aver ragione su ogni cosa, che bisogno c'è di parlare con Dio...? Va' avanti e agisci in base a tutto quanto conosci. Ma renditi conto di come ciascuno di noi abbia fatto questo sin dall'inizio dei tempi. E guarda com'è diventato il mondo. Risulta evidente che ti sei lasciato sfuggire qualcosa.

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Ovviamente c'è qualcosa che non capiamo. E quello che non capiamo potrebbe sembrare giusto a noi, perché «giusto» è un termine di cui noi ci serviamo per designare ciò con cui siamo d'accordo.

Quanto ci è sfuggito, perciò, apparirà a un primo sguardo «sbagliato».

L'unico modo per procedere in questo caso è domandarsi: Che cosa accadrebbe se tutto quello che da noi è ritenuto sbagliato fosse in effetti «giusto»?

 

Ogni grande scienziato ne è consapevole e quando il suo lavoro non funziona, mette da parte ogni presupposto e ricomincia daccapo.

Tutte le grandi scoperte sono state fatte partendo dalla disponibilità, e dalla capacità, di riconoscere di non essere nel giusto.

Non potremo conoscere Dio fin quando non avretmmo smesso di dirci che lo conosciamo già.

Non potremmo udire Dio fin quando non avremmo smesso di pensare di averlo già udito.

Non potremmo capire la verità fin quando saremo disponibili ad ascoltare quella di Dio.

Dobbiamo comprendere che la verità su Dio ci viene da Noi.

Chi lo ha detto...? Domandiamoci…!

E quindi rispondiamoci con sincerità…!

Capi di stato. Ministri. Rabbini. Preti. Libri…

La Bibbia…e altre fonti…! Per l'amor del cielo...!

Allora possiamo affermare che...queste non sono fonti autorevoli.

Allora quali lo sono...?

Ascoltare i nostri sentimenti. Dare retta ai nostri Pensieri più Elevati.

Dare retta alla nostra esperienza.

Ogni qualvolta qualcuno di essi differisce da quanto ci è stato detto dai nosteri insegnanti, o abbiamo letto nei nostri libri...dimentichiamo quelle parole.

Le parole sono le meno affidabili non sono apportatrici di Verità.

Ci sono moltissime cose che Dio vorrebbe dirci.

Poniamoci questa domanda...

Perché Dio non rivela Se Stesso...?

Se davvero esiste un Dio, e Lui lo è... perché non Si rivela in una maniera comprensibile a tutti...?

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Dio l’ha fatto, più e più volte, senza posa. Lo sto facendo di nuovo, proprio adesso...in quello che stai leggendo.

Dio Lo sta facendo in questo preciso momento.

Noi diciamo...Dove...?

Dovunque noi guardiamo.

E noi ancora diciamo….<<<... intendiamo in un modo incontrovertibile. In un modo che nessun uomo possa negare…>>>

E ancora in quale modo vorremmo...In che modo sarebbe...?

In quale forma o aspetto vorremmo che apparissi Dio...? Allo diremmo...nella forma o nell'aspetto che Dio effettivamente ha…!

Ma...questo sarebbe impossibile, dato che Dio non ha alcuna forma o aspetto che noi possiamo capire.

Potrebbe adottare una forma o un aspetto che noi potremmo comprendere, ma...chiunque finirebbe per presumere che quanto ha visto sia l'unica e sola forma e aspetto di Dio.

In verità di una delle forme o degli aspetti di Dio, uno dei tanti.

La gente crederebbe che Dio sia quello che vede di Lui, piuttosto che quello che non vede.

Ma Dio è il Grande Invisibile, non ciò che procura di essere in un particolare momento. Nel senso che Dio è quello che non è.

Questo deriva dal non-essere dal quale giunge e al quale sempre ritorna.

Se Dio si palessasse sotto un particolare aspetto che ritiene che le persone possano capire…

questi finiscono per attribuirgli tale aspetto per l'eternità.

E se si presentasse sotto qualsiasi altra forma, a qualsiasi altra persona, la prima direbbe che non è apparso alla seconda perché di fronte a quest'ultima non aveva l'aspetto con cui si era mostrato in precedenza, né aveva detto le stesse cose, e di conseguenza come potrebbe essere Dio...?

Ci rendiamo conto, quindi, come non abbia importanza sotto quale forma o in qual modo Dio si riveli: qualsiasi modo scelga e qualsiasi aspetto assuma, niente potrebbe essere incontrovertibile.

Ancora potremmo dire…

Ma se Dio facesse qualcosa che mettesse in evidenza chi veramente è al di là di ogni possibile dubbio…

allora ci sarebbero ancora quelli che direbbero che è opera del diavolo o il frutto dell'immaginazione di qualcuno. O qualsiasi altra causa… Dio escluso.

Se Si rivelassi come l'Altissimo, il Re dei Cieli e della Terra, e muovesse le montagne per dimostrarlo, ci sarebbero quelli che direbbero: «Deve trattarsi di Satana». E potrebbe benissimo essere così. Perché Dio non rivela Dio Stesso a Dio Stesso, grazie o per mezzo di una osservazione esteriore, bensì tramite l'esperienza interiore.

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E quando l' esperienza interiore ha rivelato Dio, le osservazioni superficiali non sono necessarie.

E se l'osservazione superficiale si rende necessaria, l' esperienza interiore non è possibile.

Qualora, quindi, la rivelazione venga richiesta, non può aversi, perché l'atto di chiederla è una dichiarazione che essa non c'è, che niente di Dio si sta adesso rivelando.

Una tale dichiarazione produce l'esperienza. Perché il nostro pensiero su una qualsiasi cosa è creativo, e la nostra parola è generatrice, e il nostro pensiero e la nostra parola insieme sono efficaci in maniera meravigliosa nel dare vita alla nostra realtà.

Perciò sperimenteremo che Dio non è adesso rivelato, perché se lo fosse, non chiederesti che Dio lo fosse.

Questo significa che Dio non puo fare domande su qualsiasi cosa desideriamo...?

Quando si prega per qualcosa...in effetti allontana questo qualcosa da chi prega.

Infatti non avremmo quello che chiediamo, né possiamo avere qualsiasi cosa vogliamo.

Questo perché la nostra stessa richiesta è una dichiarazione che ci manca qualcosa, e il nostro dichiarare di desiderare questo qualcosa funziona soltanto nel senso di dar luogo a quella precisa esperienza…il senso della mancanza, nella nostra realtà.

La preghiera corretta non è mai perciò una preghiera di supplica…ma…

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Continua...a breve
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