GIUSTO…? O SBAGLIATO…?

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Riflettiamo...!

«giusto» è un termine di cui ci serviamo per designare ciò con cui siamo d'accordo. 
Solo che...qQuanto ci  sfugge...perciò, ci apparirà a un primo sguardo «sbagliato». 
L'unico modo per procedere in questo caso è domandarsi: 
Che cosa accadrebbe se tutto quello che da me è ritenuto sbagliato fosse in effetti «giusto»? 

quindi...?

Da sempre siamo stati educati circa il giusto e l'ingiusto, il da farsi e il da
non farsi, il si deve e il non si deve, ci hanno detto che tutte le regole sono
state stabilite da Dio.
Dio non ha mai stabilito un
«giusto» o uno «sbagliato», un «da farsi» e un «da non farsi». 
Ciò avrebbe significato sottrarci del tutto il dono più grande, l'opportunità di
fare quello che ci piace, e di sperimentarne i risultati; la possibilità di
crearci di nuovo a immagine e somiglianza di Chi Siamo in Realtà; lo spazio
per dar luogo a una realtà di un più grande e ancora più grande di noi stesso, 
basata su un più elevato concetto di quello di cui noi siamo capace.
Dire che qualcosa - un pensiero, una parola, un'azione - è «sbagliata»
equivarrebbe a dirti di evitarla. Dire di evitarla significherebbe proibirla.
Imporci una proibizione vorrebbe dire limitarci. Limitarci sarebbe negare
la realtà di Chi Siamo Veramente, e al contempo sottrarci l'opportunità di
creare e sperimentare questa verità. 
Ci sono coloro che sostengono che Dio ha concesso il libero arbitrio, 
eppure queste stesse persone proclamano che se non gli obbediamo, 
ci manderò all'inferno. 
Che razza di libertà sarebbe questa...? 
Non è un prendere in giro Dio...
...non dire nulla di nessun genere circa il vero rapporto tra noi e DIO...?

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Se una cosa è ovviamente giusta, falla.

Se una cosa è ovviamente sbagliata non farla.

Ma cose giusto o sbagliato…?

Ricordiamoci di esercitare un estremo discernimento in merito a

quello che definiamo «giusto» o «sbagliato».

Una cosa è giusta o sbagliata soltanto perché lo diciamo noi.

Non è giusta o sbagliata in maniera intrinseco…

In seno all’oggetto o a quello  che ci succede, o ancora nell’azione che facciamo o che

vediamo fare…è soggettivo, personale, in quel momento, in quelle condizioni.

Il fatto di essere «giusto» o «sbagliato» non rappresenta una

condizione intrinseca, rappresenta un giudizio soggettivo in un

personale sistema di valori. E’ un giudizio esterno arbitrale.

Non solo in quanto la stessa cosa che è sbagliata in un tempo…

Può essere giusta in un tempo diverso.

Esempio il giorno di Lunedi se lavorativo…o festivo…!

Per chi lavora è un giorno antipatico, pesante…ma se quel Lunedi è

Un giorno di Festa…allora tutto cambia…!

 Quindi succede che…secondo il nostro giudizio soggettivo creiamo il

nostro sé, secondo i nostri valori personali determiniamo e dimostriamo

Chi Siamo.

In verità il mondo esiste esattamente così com'è in modo da consentirti di

esprimere questi giudizi.

Se il mondo esistesse in una condizione di perfezione, il processo di

creazione del Sé nella nostra vita sarebbe determinato…scontato.

Quindi se fosse perfetto e tutti noi vedessimo ogni cosa allo stesso modo…

Non ci sarebbero distinzioni di sorte… la carriera di un avvocato avrebbe

termine domani stesso se non ci fossero più controversie legali.

Nello stesso modo la carriera di un medico avrebbe fine domani stesso se

non ci fossero più malattie.

E ancora la carriera di un filosofo finirebbe domani stesso se non ci

fossero più interrogativi.

Infine…

Anche  la carriera di Dio avrebbe fine domani stesso se non ci fossero più

problemi…!

Proprio così. Noi, noi tutti avremmo chiuso con la creazione se non ci

fosse più niente da creare.

Noi, tutti noi, abbiamo interessi in gioco nel far continuare le cose come

sono…soggettive, personali…ognuno di noi ha un suo personale modo

di vedere il mondo.

 Per quanto tutti  noi dichiariamo che gradiremmo veder risolti tutti i problemi,

non osiamo risolverli, altrimenti non ci rimarrebbe più niente da fare.

Le nostre organizzazioni militari, politiche e industriali capiscono questa cosa molto

bene. Per questo si oppongono con decisione a ogni tentativo

di instaurare dei governo determinati a evitare ogni conflitto e per sempre.

 Le comunità religiose condividono queste chiarezze di vedute. Perciò

qualsiasi definizione di Dio deve includere la paura, il giudizio e la pena.

 Se ti dico che sei Dio, dove finirebbe la religione?

Se ti dico che sei guarito, dove finiscono la scienza e la medicina?

Se ti dico che vivrai in pace, che fine farebbero i pacifisti?

Se ti dico che il mondo è tutto a posto, dove finirebbe il mondo?

 

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Che ne sarebbe, allora, degli idraulici? 
Vi chiederete cosa centrano adesso gli idraulici..?
Si, si centrano...seguite questo ragionamento...!
Come ben sapete Il mondo è pieno essenzialmente di due generi di persone..: 
quelle che forniscono le cose che ci servono, e quelle che le creano, costruiiscono, 
producono, riparano e altro...
Quindi in un certo senso anche chi si limita a fornire le cose elencate come, per 
continuare con l'esempio...gli idraulici, sono persone che a loro volta hanno necessità.
In senso economico si parla di domanda e offerta...bisogni da soddisfare.
E' questo equilibrio che governa il tutto...!  
Per questo si dice che anche i tossicomani hanno bisogno di...
"rimediare una dose" che attiveranno gli spacciatori...! 
Quindi i bisogni vanno all'offerta e viceversa in un moto sempre continuo che 
sicuramente creeranno problemi infiniti...specialmente quando il desiderio "bisogno" 
non diventi una assuefazione...!
Il mondo avrà sempre dei problemi...! Il mondo esiste così com'è
 - proprio come un fiocco di neve esiste così com'è - 
secondo un preciso disegno. 
Lo abbiamo creato noi in quel modo, proprio come abbiamo creato la nostra vita nel 
modo in cui è.
E Dio vuole quello che noi vogliamo. 

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secondo un preciso disegno.

Dio lo ha creato in questo modo, proprio come noi abbiamo creato

la nostra vita nel modo in cui è.

Dio vuole quello che noi vogliamo.

Quel giorno in cui davvero vorremo mettere fine alla fame nel mondo,

non esisterà più la fame.

Dio ci ha fornito tutte le risorse con le quali raggiungere tale risultato.

Disponiamo di tutti i mezzi con i quali compiere questa scelta.

Non l'abbiamo fatta…?  Non perché ci era impossibile farla.

Le nazioni potrebbero mettere fine alla fame nel mondo fin da

domani.

Abbiamo scelto di evitare questa soluzione.

Abbiamo proclamato che ci sono buoni motivi perché tantissimi individui

muoiano di fame ogni giorno.

Non esistono buoni motivi per fermare la fame nel mondo.

Eppure nello stesso tempo in cui abbiamo affermato di non poter fare nulla

per impedire che tante persone muoiano quotidianamente di fame,

abbiamo fatto in modo che altre tantissime creature umane venissero

al mondo ogni giorno per iniziare una nuova vita.

E questo lo definiamo «amore»…? Lo definiamo un «progetto divino»…?

Si tratta di un progetto che manca in maniera totale di logica o di ragione,

per non parlare della compassione.

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Stiamo  dimostrando senza mezzi termini che il mondo esiste nel modo in

cui esiste perché siamo stati noi a fare la scelta a questo proposito.

Stiamo sistematicamente distruggendo l'ambiente, poi ci lamentiamo

dei cosiddetti disastri naturali come prova della crudele burla di Dio, o del

comportamento crudele della Natura.

Ci siamo rovinati, puniti da soli, e sono i nostri comportamenti a essere

crudeli.

Nessuno, nessuno è più gentile della Natura. E nessuno, nessuno è

stato più crudele dell'uomo con la Natura.

Eppure ci facciamo da parte rispetto a ogni coinvolgimento a questo proposito…

neghiamo ogni responsabilità.

Noi sosteniamo che non è colpa nostra. Lo sosteniamo…

non è una questione di colpevolezza, si tratta di una scelta…

Di una nostra scelta. Si…proprio cosi…!

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Potremmo scegliere di porre fine alla distruzione delle foreste equatoriali

fin da domani.

Potremmo scegliere di smettere di impoverire lo strato protettivo che si

stende nel cielo sopra il nostro pianeta.

Potremmo scegliere di interrompere l'aggressione in corso contro

l'ingegnoso ecosistema terrestre.

Potremmo scegliere di rimettere insieme i fiocchi di neve, o almeno

di fermare il loro inesorabile sciogliersi... ma lo faremo…?

 Nello stesso modo potremo eliminare tutti i conflitti fin da domani

stesso. Semplicemente…? Con facilità...?  È necessario soltanto…?

Lo è sempre stato…?  

Quando decidiamo di metterci tutti d'accordo…?

Eppure se non riusciamo a metterci d'accordo su una cosa fondamentale  

tanto semplice, come il fatto di rinunciare ad ammazzarci l'un l'altro,

come potremo fare appello al cielo agitando i pugni perché metta ordine

nelle vostre vite…?

 Dio non fara nulla a nostro beneficio se non saremo noi stessi a farlo.

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Questo secondo la legge e i profeti. La Terra si trova nelle condizioni in

cui è a causa nostra e delle scelte che abbiamo fatto, o mancato di fare.

Anche non decidere è decidere.  Questa è la verità

La nostra stessa vita è quella che è a causa delle scelte che abbiamo fatto,

o abbiamo trascurato di fare.

Tu, Io, tutti noi a questo punto potremmo dire…

Ma non siamo stati noi a scegliere di essere investito

da quell'autocarro…!

No, non siamo stati noi a scegliere di essere aggredito

da quel rapinatore, o di subire violenza da quel maniaco…!

Potreste obiettare…!

Riflettiamo allora, con tanta consapevolezza e onesta che siamo stati  

tutti noi la causa, colpevoli delle condizioni esistenti che hanno creato

nel rapinatore il desiderio, o il bisogno impellente, di rubare.

Abbiamo tutti contribuito a creare il tipo di pensiero che ha reso possibile

la violenza sessuale.

Allora…soltanto quando riconosciamo in noi stessi la causa del crimine

incominceremo finalmente a sanare la condizione dalla quale ha origine.

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Diamo da mangiare agli affamati, restituiamo dignità ai poveri.

Accordiamo opportunità ai meno fortunati.

Mettiamo fine al pregiudizio che mantiene le masse ignoranti e affamate

con piccole promesse di un domani migliore.

Lasciamo da parte i tabù e i condizionamenti circa la naturalezza degli

impulsi sessuali.

Aiutiamo gli altri, invece, a comprenderne davvero la meraviglia e a

incanalare gli impulsi in maniera positiva.

Facciamo questo e ci troveremo molto avanti sulla via che porta a porre

fine per sempre a rapine e stupri.

 Quanto ai cosiddetti incidenti “l'autocarro che svolta improvvisamente

dalla curva, il mattone che cade dall'alto”… impariamo ad accogliere

ognuno di questi eventi come una piccola parte di un più vasto mosaico.

Siamo venuti su questo mondo per mettere in opera un progetto individuale

per la nostra stessa salvezza…che… non significa salvare noi stessi dalle

trappole del diavolo(qualora esistesse).

Non esiste niente come il diavolo, e non esiste l'inferno.

Ci stiamo salvando dall'oblio della non realizzazione.

Non possiamo perdere questa battaglia.

Non possiamo fallire.

Di conseguenza non si tratta di una battaglia, ma di un semplice processo.

Eppure, ignorando questo, potremmo considerare tale processo come una

lotta costante. Potremmo addirittura credere nella lotta abbastanza a lungo

da creare intorno a essa un'intera religione.

Tale religione, alla fine,  ci insegnerà che la lotta è lo scopo di tutto questo.

Quindi… Si tratta di un falso insegnamento. Come le crociate…

Non è lottando che il processo avanza. Con la resa si consegue la vittoria.

Gli incidenti accadono perché accadono.

Taluni elementi del processo della vita vengono a trovarsi assieme in una 

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maniera particolare in un particolare momento, con esiti particolari, esiti

che scegliamo di definire «sfortunati», per nostri motivi particolari.

Eppure potrebbero non essere sfortunati affatto, considerando il percorso

che sta compiendo la nostra anima.

Dobbiamo riconoscere questo:

“non esistono coincidenze, e niente succede per caso”.

Ogni avvenimento e ogni avventura viene richiamata presso il Nostro Io

da Noi Stessi allo scopo di creare e di sperimentare Chi Siamo realmente.

Tutti i veri Maestri lo sanno. Questa è la ragione per cui i

Maestri mistici rimangono imperturbabili di fronte alle peggiori

esperienze della vita; come soliamo definirle.

I grandi insegnanti della religione cristiana lo dicono.

Sanno che Gesù non era turbato dalla crocifissione, ma se l'aspettava.

Avrebbe potuto andarsene, ma non lo fece.

Avrebbe potuto interrompere il corso delle  cose in qualunque momento.

Ne aveva il potere. Eppure non lo fece.

Acconsentì a essere crocifisso allo scopo di ergersi come simbolo

dell'eterna salvezza per l'uomo.

Guarda, disse, quello che posso fare.

Guarda ciò che è vero. E rendiamoci conto che potremmo fare anche noi

questo e altro.

Dio non ha forse detto che siamo fatti a Sua immagine e somiglianza…?

Eppure non ci crediamo…!

Se poi non riusciamo a credere in noi stessi, possiamo credere in DIO…?

 

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La compassione di Gesù era tale che creò le condizioni per essere un

esempio di tale portata nel mondo da dimostrare che tutti possono

andare in paradiso (la Realizzazione di Sé), se non in altra maniera, allora

per suo tramite. Perché sconfisse la miseria, e la morte. E altrettanto

possiamo fare noi.

II più grande insegnamento di Cristo non era che avremmo avuto una

vita eterna, ma che saremmo stati noi a crearla.

Non che avremmo ottenuto la fratellanza con Dio, ma che saremmo stati noi

a crearla; non che avreste avuto qualunque cosa potevate chiedere, ma che

sareste stati voi a crearla.

Tutto quanto che si richiede è di esserne consapevoli.

Dal momento che siamo noi i creatori della nostra realtà, e la vita non può

mostrarsi in nessun altro modo per noi se non in quello in cui pensiamo

che lo farà.

Siamo noi a portarla a esistere con il pensiero. Questo è il primo passo nella creazione.

Dio Padre è pensiero. Il nostro pensiero è il genitore che fa nascere tutte le cose.

Dio c’è le ha già dette. C’è lo ha detto tutte le volte, fin dal principio dei tempi.

Più e più volte c’è lo ha ripetuto.

Ci ha mandato un maestro dopo l'altro. Noi non ascoltate i  maestri di DIO...

Li uccidiamo...!

SI LI uccidiamo…uccidiamo i più santi tra noi.

Li uccidiamo o li disonoriamo, il che è la stessa cosa.

Il perché lo sappiamo…!

Perché si contrappongono a ogni pensiero che noi  nutriamo che è

quello di rinnegare DIO.

E negheremo anche  Dio, se dovessimo negare il nostro Io.

E neghiamo Dio e noi stessi perché abbiamo paura.

Questo perché le promesse di DIO sono troppo belle per essere vere.

Perché non riusciamo ad accettare la più grande delle Verità…

Perciò riduciamo noi stessi a una spiritualità che insegna la paura, la

dipendenza e l'intolleranza invece dell'amore, del potere e del consenso.

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Siamo pieni di paura, e la nostra paura più grande è che la più grande

promessa di Dio possa essere la più grande menzogna della vita. E quindi

creiamo la più grande delle fantasie che ci riesce di escogitare per

difenderci da questo.

Dichiariamo che ogni promessa che ci garantisce un potere illimitato

e l'amore divino potrebbe essere la falsa promessa del diavolo.

Dio non avrebbe mai fatto una simile promessa, ci diciamo…soltanto

il diavolo avrebbe potuto farla, per spingerci a negare l'identità di Dio

come la più terrificante, gelosa, vendicativa e punitiva delle entità.

Anche se questa descrizione si adatterebbe meglio alla definizione

di un diavolo “qualora ve ne fosse uno”, abbiamo assegnato caratteristiche

diaboliche a Dio per convincere noi stessi a non accettare le promesse del nostro

Creatore, o le qualità divine del Sé.

Tale è il potere della paura.

Allora,,,! Domandiamoci  come liberaci da queste paure…

Solo attraverso le leggi…!

La Prima Legge è che noi possiamo  essere, fare e avere tutto quello

che riusciamo a immaginare.

La Seconda Legge è che noi attiriamo quanto abbiamo paura.

Questo perché è l'emozione il potere che attira.

Quanto noi  temiamo fortemente, lo sperimenteremo.

Niente di tutto questo avviene per coincidenza. Non esiste la

coincidenza nell'universo, soltanto un grande disegno; un incredibile

«fiocco di neve».

L'emozione è energia in movimento. Quando muoviamo

l'energia, creiamo un effetto. Se mettiamo in moto sufficiente energia, creiamo

la materia.

La materia è energia conglomerata. Mossa di qua e di là.

Compressa insieme. Se manipoliamo l'energia abbastanza a lungo in un