La morte è irreale

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La morte è irreale...la realtà reale non esiste

Pensiamo di essere esenti dalla ricerca filosofica e metafisica…tuttavia crediamo di essere un corpo, un'entità materiale una esistenza di una realtà materiale...esterna alla propria coscienza.

Tutto ciò è filosofia e metafisica.

Questa concezione della realtà è solo materialismo.

Questo ha delle profonde conseguenze del appràoccio nei confronti della vita e della realtà.

Noi per relazionarci con il mondo dobbiamo avere una spiegazione della realtà.

Nella nostra società occidentale...il materialismo è la filosofia predominante che ci permette di relazionarci con  la realtà.

La ragione per cui è possibile scoprire l'irrealtà della morte sta nel fatto che dobbiamo                  pensare che la morte è solo un concetto.                                                                                                                                                         In fondo la morte è la perdita della nostra identità...per questo le pratiche spirituali servono per perdere questa identità e scoprire l'irrealtà della morta.

Quindi per questa ragione noi tutti possiamo realizzare l'irrealtà della morte...senza recare nessuna tipologia di danno al proprio corpo...mettendo in atto determinate pratiche spirituali...contemplando la natura della realtà.

E' possibile realizzare l'Irrealtà della morte anche contemplando tutto ciò che ci circonda dal punto di vista filosofico la realtà per comprendere l'Irrealtà della morte.

La ragione principale per cui la morte è irreale è perché noi non siamo il nostro corpo...! Noi siamo la coscienza che si identifica nel nostro corpo...intendendo per coscienza...il momento presente...cioè…tutto quello       che sta accadendo in questo...esatto momento.                                                                                                     

In questo momento il presente si identifica con una singola parte che sta accadendo...ed è a causa di questa precisa identificazione che sorge la paura della morte.

Infatti...non appena ci identifichiamo con una parte della realtà...pensiamo che questa parte della realtà possa sparire, può smettere di esistere. Per comprendere quanto detto…facciamo un esempio…                                                                                          Se ci identifichiamo in un bicchiere...subito ci preoccuperemo che il bicchiere si può rompere e quindi in nostro pensiero o meglio preoccupazione…sarà…come protrarre la sopravvivenza di questo oggetto.

Quindi se il bicchiere cadesse in terra si frantumerebbe in mille pezzi... e noi perderemmo una parte della nostra identità. Quindi saremmo preoccupati della sopravvivenza di ciò in cui ci siamo identificati.

Questo ci accade a tutti noi quando ci identifichiamo con il nostro corpo; che ci permette di vivere e interagire con il mondo...E' importante pero capire questo processo di identificazione.

In definitiva nel esempio...la coscienza si è identificata con il corpo.

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La coscienza è l'eterno momento presente…l'eterno momento presente e cosciente...non può morire perché è eterno.

Da ciò possiamo dedurre che la morte è un concetto che sorge dalla convinzione nell'esistenza del futuro.

Se fossimo capaci di comprendere l'irrealtà del futuro  potremo capire  l'irrealtà e l'impossibilita della morte…Il momento presente è tutto ciò che sta accadendo in questo momento ed è eterno...proprio perché esiste.

Certamente è Infatti l'eternità di qualsiasi cosa è dimostrata dalla sua esistenza...mentre la morte è impossibile...perché non esiste una realtà separata dal momento presente.                                                          Il momento presente non ha un opposto...cioè la realtà esterna che crediamo sia materiale non è altro che la nostra stessa coscienza. Non esiste un mondo materiale separato...da ciò che siamo.                              Quindi tutto ciò con cui reagiamo è la stessa nostra coscienza...

L'intera realtà che ci circonda è un singolo campo fenomenico e esiste solamente l'esperienza soggettiva della realtà. Tutto ciò significa che appunto non c'è un altro con qui interagire...tutto è la stessa nostra soggettività.

Tutto è il nostro stesso Se come direbbero i mistici orientali...non c'è altro al di la della nostra mente.          E' impossibile dimostrare l'esistenza di altro al di la dell'esperienza soggettiva della realtà.                               Noi non possiamo dimostrare la nostra esistenza come un'entità separata da altri.

Il semplice fatto che noi riusciamo a percepire il mondo esterno...che noi siamo in grado di percepire gli altri come delle entità dimostra la nostra intima uguaglianza di ciò che stiamo percependo. Non dimostra di certo la nostra separazione da ciò che percepiamo.      .

Anche se tu dovessi chiamarmi al telefono…per dimostrare la propria esistenza…non risolverai nulla...in quanto non avresti dimostrato altro al di la della mia esperienza soggettiva della realtà...è impossibile dimostrare l'esistenza di un mondo materiale separato dalla coscienza alla quale lui percepisce proprio perché non esiste un mondo materiale separato dalla coscienza.                                                                               Ed è chiaro che è altrettanto impossibile per me dimostrarti che io sono la tua stessa coscienza.

Per realizzare la natura mentale della realtà…tutto ciò che è necessario fare è distruggere, annullare  tutte le nostre idee, tutte le nostre supposizioni che possiamo avere della realtà.                                                          L'idea che siamo un corpo che siamo la realtà...sono appunto e soltanto delle presupposizioni.

Conducendo una analisi filosofica mirata a distruggere tutti i nostri preconcetti tutte le nostre idee a proposito della realtà...arriveremo alla scoperta della natura soggettiva della realtà.                                        Ed è proprio questo…tutto ciò che viene messo in atto nella vita dei grandi maestri.                                           Come nella branca dello yoga chiamata genada joga.

Questa distrugge tutte le credenze e le supposizioni che l'individuo proietta sulla realtà.                              Distruggendo tutte queste presupposizioni...ciò che rimane è...la verità.

E in un tipo di filosofia orientale…la verità viene chiamata…pura coscienza...esattamente ciò che sta accadendo in questo momento.

Se la realtà materiale non è altro che la nostra stessa mente...è chiaro che la morte è impossibile perché non c'è altro della nostra stessa coscienza.                                                                                                                       

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Come potremmo morire come potremmo fare esperienza della morte in prima persona…se la morte è letteralmente un NO evento. Nella nostra vita vediamo e abbiamo visto morire altre persone...proprio perché è impossibile fare esperienza della morte in prima persona.

La realtà è un singolo campo fenomenico in cui in ogni punto della realtà è contenuta l'interezza della realtà. Tutto ciò che stiamo facendo adesso contiene l'interezza della realtà.

Ciò che presupponiamo essere fuori in realtà è dentro...Questa comprensione da vita alla realizzazione che la realtà  è  oleografica e frattale in natura, appunto perché non esiste un secondo campo fenomenico.                  Non esiste una realtà separata dalla realtà principale. In questo momento potresti credere di essere separati da me…In realtà sei unito con me perché sei esattamente qui.

Noi non siamo separati. La mia coscienza e la tua coscienza sono esattamente la stessa coscienza. Proprio perché c'è un singolo campo fenomenico. La causa metafisica principale della convinzione nella esistenza della morte...è la convinzione nella esistenza della dualità che nell'esistenza dell'altro.                                             E la convinzione che la realtà possa avere un opposto la convinzione che questo campo fenomenico che sta accadendo ora possa avere un opposto.

La morte e la paura sono i migliori amici del sistema  di pensiero dell'ego perché se esiste una realtà materiale separata da te tu puoi esistere come un'identità separata da tale realtà materiale.

Se scoprissi che non esiste una realtà materiale esterna alla tua soggettività dovresti affrontare la morte della tua identità. E proprio al sorgere della convinzione nella esistenza dell'altro che io posso esistere come una entità separata d'altro…senza l'altro non potrei esistere e questo il motivo per cui è cosi difficile accettare tutto quello che sto dicendo. E' per questo...appunto la morte e la paura ti servono per donare stabilità alla tua percezione della realtà.

Se scoprissimo di non essere il nostro corpo o meglio se scoprissimo soltanto di non essere il vostro corpo dovremmo rielaborare tutto quello che la realtà crediamo sia.                                                                                  Dovremmo rivedere tutte le nostre concezioni  a proposito della vita...! Ciò...non è assolutamente facile mettere in atto un lavoro del genere.

La convinzione della morte ci permette di credere di essere un corpo e di continuare a credere di essere la nostra identità e il nostro Ego.

E' molto complicato realizzare l'inesistenza della morte proprio perché la morte ci permette di continuare  a vivere come un ego. Per comprendere la natura della coscienza ti invito a mettere in atto un esperimento.

Per avere maggiore possibilità per intuire la natura della coscienza...è necessario mettere da parte, almeno per un attimo, tutto ciò che crediamo di essere vero a proposito della realtà. Tutte le nostre supposizioni, la presunzione di essere un corpo che esista altro al di la di ciò che siamo...

Chiudiamo gli occhi e con una mano tocchiamo il nostro corpo e con l'altra tocchiamo qualunque oggetto che abbiamo nelle vicinanze che presupponiamo separato da noi.                                                                             Cerchiamo di intuire la fondamentale  uguaglianza della percezione delle due mani di quello che toccano le due cose.                                                                                                                                                                                      Se riusciremmo di accantonare l'idea di essere un corpo...scopriremmo che noi siamo la coscienza con cui viaggia la percezione del tatto.                                                                                                                                             

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                            La coscienza è il mezzo attraverso cui avviene la percezione…!                            Apriamo gli occhi...

La percezione è  una vera magia un vero miracolo. Non c'è un modo...meccanicistico attraverso  cui ciò avvenga se no con la percezione.

La coscienza è auto coscienza nel senso che se noi osserviamo le mani...non c'è un oggetto separato intento a percepire le tue mani. Le nostre mani sono autoconsapevoli in quanto...tutto è costituito dalla identica sostanza.

Osserviamo qualunque oggetto, l'ambiente che ci circonda...tutto ciò che sta accadendo è il Se consapevole del proprio Se.                                                                                                                                                                            Tutto ciò che ci circonda è la stessa coscienza e la percezione non avviene in nessuna altra maniera meccanicistica.                                                                                                                                                                          La percezione non ha un fondamento perché la realtà è infinita...potremmo cercare di trovare il fondamento della percezione...il fondamento dell'essere all'infinito proprio perché la realtà è infinita sia dal punto di vista macro che micro.                                                                                                                                              Ciò che non ha un fondo è proprio la coscienza, ciò che non ha una base è proprio la coscienza e la coscienza è niente con la N maiuscola ovvero e infinito.

E' impossibile trovare la fonte, la sorgente della coscienza...proprio perché è infinito ed esiste un singolo campo fenomenico. Quando si afferma che la realtà è oleografica...si afferma che la realtà è infinita sia dal punto di vista macro che micro.

                                      Il corpo e il cervello non  sono la coscienza…                                                Noi non siamo il nostro corpo...!.                                                                                                                                                                          La nostra mente non è all'interno del nostro cervello. ma al contrario il cervello è nella nostra mente.            

                   Basta osservare tutto ciò che ci circonda è la mente è la mente dell'universo.            Il corpo è all'interno della coscienza universale...per questa ragione non esiste        la morte...                             

Esiste un singolo campo fenomenico. E tutto questo è DIO...vita con V maiuscola che non ha                                                       nessun opposto…                                                                                                                  Esiste solo l'esistenza e la morte è impossibile.

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                           La coscienza è il mezzo attraverso cui avviene la percezione…!                                                                              Apriamo gli occhi...

La percezione è  una vera magia un vero miracolo. Non c'è un modo...meccanicistico attraverso  cui ciò avvenga se no con la percezione.

La coscienza è auto coscienza nel senso che se noi osserviamo le mani...non c'è un oggetto separato intento a percepire le tue mani. Le nostre mani sono autoconsapevoli in quanto...tutto è costituito dalla identica sostanza.

Osserviamo qualunque oggetto, l'ambiente che ci circonda...tutto ciò che sta accadendo è il Se consapevole del proprio Se.                                                                                                                                                                            Tutto ciò che ci circonda è la stessa coscienza e la percezione non avviene in nessuna altra maniera meccanicistica.                                                                                                                                                                          La percezione non ha un fondamento perché la realtà è infinita...potremmo cercare di trovare il fondamento della percezione...il fondamento dell'essere all'infinito proprio perché la realtà è infinita sia dal punto di vista macro che micro.                                                                                                                                              Ciò che non ha un fondo è proprio la coscienza, ciò che non ha una base è proprio la coscienza e la coscienza è niente con la N maiuscola ovvero e infinito.

E' impossibile trovare la fonte, la sorgente della coscienza...proprio perché è infinito ed esiste un singolo campo fenomenico. Quando si afferma che la realtà è oleografica...si afferma che la realtà è infinita sia dal punto di vista macro che micro.

                                      Il corpo e il cervello non sono la coscienza…                                                                                                Noi non siamo il nostro corpo...!.                                                                                                                                                                       La nostra mente non è all'interno del nostro cervello. ma al contrario il cervello è nella                      nostra mente.   Basta osservare tutto ciò che ci circonda è la mente è la mente                                                                    dell'universo.                               

 Il corpo è all'interno della coscienza universale...per questa ragione non esiste                        la morte...                        

Esiste un singolo campo fenomenico. E tutto questo è DIO...vita con V maiuscola che non ha                                                           nessun opposto…                                                                                                        Esiste solo l'esistenza e la morte è impossibile.

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Prendiamo una mela; tocchiamola, guardiamolòa...facciamo esperienza su questo oggetto.
Bene questa esperienza nessuno è riuscito a trovarlo dentro il cervello--- 
Quiindi la domabda irrisolta è...come si possa trovare questa espoerienza dentro il nostro cervello...?
Una ipotesi radicale e bizzarra di spiegare cosa percepite di questa esperienza...
Diremo che faccio questa esperienza  e  dico che... c'è il rosso, durezza è liscia...la struttura della mela.
Siccole di tutto ciò non c'e niente nel nostro cervello...prendiamo l'ipotesi 
che è e se la cosa che è la nostra esperienza della mela fosse la mela stessa...?
e se noi fossimo letteralmente fuori del nostro corpo...e se questa mela che teniamo in mano fosse 
la base fisica, la cosa che è identica con noi stessi...?
Questo semplificherebbe la domanda ...che cosa siamo e dove siamo...
siamo un mondo...siamo un oggetto...non siamo dietro gli occhi e in mezzo alle orecchie, 
ma siamo davanti al nostro corpo. Ma questa idea si scontra con 2 obiezioni fondamentali.
Che sono il motivo perche la neuro scienza ha cercato dentro il sistenma nervoso la nostra esperienza.
La prima cosa è la variabilità soggettiva...che può apparire diversa a ciascuno osservatore
Può abbarire rossa vivace ma se qualcuno è daltonico appare di un rosso meno vivvo.
può sembrare fredda se ho tenuto le mani in un luogo caldo, e contrariamente calda se ho tenuto
 le mani in un luogo freddo. Questo nel passato si è ipotizzato che esiste una mela e tutti facessimo 
delle esperienze soggettive, e quindi collecate nella mente. Ma non è necessariamente vero 
il mondo...la mela e non la nostra esperienza della mela, ma la mela stessa è molto più ricca di quanto non crediamo. prendiamo in considerazione una proprieta semplice della mela: 
la velocità...E' ferma o si sta movendo...? E' ferma rispetto a me che la guardo ma si sta muovendo 
rispetto a un aereo che sono in movimento rispetto a questa stanza.
Quindi la mela è sia in movimento che ferma anzi si sta muovendo in tutte le direzioni in quanto esistono 
infiniti oggetti che si stanno muovendo come le molecole dell'aria, i pianeti...eccc ha infinite velocità.
noi ne vediamo solo una. E lo stesso ragionamento vale anche per altre proprietà come il colore...
Cosi come il bianco che vediamo di un foglio, ma in sostanza è blue, rosso e verde ...
a secondo chi lo guarda e in quale distanza...o se la guarda un'aquila-
cosi come il tramonto...Ogni cosa esiste relativamente al nostro corpo.
Quindi la mela non esiste in assoluto ma relativamente...
Una mela esiste in tante modi ...a secondo quanti osservatori la guardano.
Esistono tante mele...quante le nostre esperienze 
Quindi in una frase non vediamo una mela in 100 modi modi diverssi, ma 
vediamo 100 mele diverse. Perche ciascuno di queste mele esiste a ciascuno dei corpi che 
la osservano Tutto ciò risolve il problema della variabile della soggettività.
Non è più la soggettività ad essere variabile, ma il mondo che è relativo.
Nel sogno se la sogniamo è una creazione del cervello in quanto la mela non esiste...?
In realta se noi guardiamo ai sogni  e alle allucinazioni,  li troveremo chimerici.
La chimera era una creatura fantastica mettendo insieme tre animali...
In modo analogo i nostri sogni sono campasizioni della vita passata e quindi non contengono 
nessun elemento nuovo. Mai sognato qualcosa, dimensione geometrica, colore cosa che non esiste nella realtà. i sogni non creano ma ricombinano...ma la mela non c'è è il fatto che 
è il nostro presente che si estende...per secondi ore, anni...


Esiste relativamente a ciascuno dei corpi che la guardano..(Variabile della soggettività)
Non è più variabile la soggettività...ma il mondo...che è relativo
I nostri sogni ricombinano ciò che conosciamo...che c'è.
Il nostro presente è esteso nel tempo in quanto:
Per vedere la mela il nosto cervello, gli occhi e tutti gli altri processi 
che mi fanno vedere la mela impiegano da 10 a 100ms.
Quindi se qualcuno la mangiasse in questo frattempo...la mela non esiste più,
Quindi il nostro presente è qualcosa che si distribuisce in una estensione temporale
 Quindi se pensiamo a una stella lontano anni luce...
possiamo dire che il nosrto presnte si estende in modo temporale per 
secondi, minuti, ore, giorni...decine di anni...
 i sogni quindi sono passato che si presenta in noi in modo chimerico...
una peceziome del passatoi.
nella scacchiera spazio temporale abbiamo due oggetti:spazio temporale che è la casa della scienza...
l'ggetto esterno mela e il corpo, il cervello...quale di queste due oggetti è la cose noi siamo...?
le neuroscienza hanno cercato di trovare la nostra esperienza nel cervello---
senza trovarla...e se fosse l'oggetto esterno se fosse la mela...?
 questi ipotesi ci permete di superare il limiti dell'antropocentismo e si riflettono 
nell'idea che il centro della nostra esistenza sia il corpo che è ancora una forma di antropocentismo...
Ancora l'idea che l'uomo vitruviano rappresentato da L. daVinci sia al centro dell'universo...
Invece la cosa che siamo...non è il nostro corpo...ma è il mondo esterno...
 Quindi l'uomo non è al centro dell'universo come Darwin e Copernico ha dimostrato in 2 importanti occasioni...
Quindi forse al centro della realtà...c'è la realta stessa...che esiste relativanente ai nostri corpi...
che la fanno esistere in tantiu modi diversi e non perchè siano speciali...ma 
perche partecipano alla realtà.
Il messaggio quindi è...che forse noi non siamo neuroni, non siamo informazione dentro il cervello...
ma noi siamo mondo, siamo nuvola, siamo cielo...siamo realtà.