Tutto ciò che ci succede

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Non tutte le cose che ci capitano e che definiamo cattive sono
una nostra scelta. Non in maniera consapevole, almeno, ma sono tutte
una nostra creazione. 
Siamo sempre intenti a creare. In ogni momento. In
ogni minuto. In ogni giorno. Siamo una grandiosa macchina per creare, e
ne offriamo continuamente una nuova manifestazione letteralmente alla
velocità con cui riuscite a pensare. 
Eventi, avvenimenti, casi, condizioni, circostanze: sono tutte cose create 
dalla nostra consapevolezza. 
La consapevolezza individuale è potente quanto basta.

Non potremmo mai  immaginare
quale energia creativa venga sprigionata ogni volta in cui due o più
persone si trovano riunite nel nome di DIO. 
E' la consapevolezza delle masse...? 
Ecco, questa è così potente da riuscire a creare eventi e
circostanze di importanza mondiale e dalle conseguenze planetarie.
Non sarebbe preciso dire che, noi nel modo in cui lo intendiamo 
stiamo scegliendo le conseguenze.

Non le stiamo scegliendo più di quanto le stia scegliendo Dio.

Come Dio, anche noi li stiamo osservando.
Osserviamo e decidiamo chi siemo riguardo a esse. 
Eppure non c'è nessuna vittima, nel mondo, e nessun malvagio. 
Nessuno è vittima nelle scelte altrui. 
A un certo livello abbiamo creato tutto quello che diciamo di detestare, e avendolo
creato, lo abbiamo scelto...!

Questo è un livello di pensiero elevato, uno di quelli
che tutti i Maestri prima o poi raggiungono. Perché soltanto quando
riescono ad accettare la responsabilità per tutto ciò...riescono a conseguire il potere di cambiare una parte di esso.


Fin quando accettiamo l'idea che ci sia qualcosa o qualcuno là fuori a
farlo al nostro posto, ci priviamo del potere di compiere una qualsiasi azione a
quel proposito. 
Ricordiamoci...Soltanto quando diciamo l'abbiamo fatta noi, siamo in grado di
trovare la forza di cambiarlo. 
È molto più facile cambiare quanto stiamo facendo che non cambiare quanto sta 
facendo un altro. Il primo passo nel cambiare qualcosa è sapere e accettare di 
averrlo scelto qualsiasi cosa sia... 
Se non possiamo accettare ciò a un livello personale, convieniamolo
                                mediante la comprensione che... Siamo Un Tutto Unico.                                      eerchiamo allora di
creare il cambiamento non perché una cosa è sbagliata, ma perché non
offre più un'accurata dichiarazione di Chi Siamo.

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C'è un'unica ragione per fare qualcosa:

quella di dichiarare all'universo

Chi Siamo. 
Interpretata in questo modo, la vita diventa autocreativa. 
Ci serviamo della vita per creare noi stessi come chi siamo e
come quello che abbiamo sempre voluto essere. 
Esiste una sola ragione per annullare ogni cosa...ed è tutto quello che non 
costituisce più una dichiarazione di chi vorremmo essere. 
Non rispecchia più la nostra identità...Non ci rappresenta.

Se vogliamo essere rappresentati di nuovo in maniera confacente a chi
siamo, dobbiamo darci da fare per cambiare tutto quello che nella nostra vita non si
adatta all'immagine di noi che desideriamo proiettare nell’eternità. 
In senso più lato, quindi, tutte le cose cattive che si dà il caso ci siano capitate sono
una nostra scelta. 

L'errore non è stato nello sceglierle, ma nel definirle
cattive. 
Perché definendole cattive, definisci cattivo noi stessi, dal
momento che siamo stati noi a crearle. Non possiamo accettare questa etichetta,
perciò invece di etichettare noi stessi come cattivi, rinneghiamo le nostre stesse
creazioni. 
È questa disonestà intellettuale e spirituale a consentirci di
accettare un mondo nel quale le condizioni sono quello che sono. 
Se ci trovassimo  a dover accettare, o addirittura a provare dentro di noi, un
profondo senso di responsabilità personale per il mondo...esso sarebbe
un luogo diverso. Il mondo sarebbe di gran lunga diverso se ciascuno si
sentisse responsabile.
I disastri e le calamità terrene, le trombe d'aria e gli uragani, i
terremoti e le inondazioni, tutti gli sconvolgimento fisici non vengono
creati da noi in maniera specifica. Quello che viene creato da noi è la
misura in cui questi eventi influiscono sulla vostra vita. 
Nessuno sforzo d'immaginazione riuscirebbe a sostenere che siamo noi 
a istigare o a creare gli eventi che accadono nell'universo. 
Tali eventi vengono creati dalla
consapevolezza collettiva dell'umanità. È tutto il mondo, riunito insieme
in una collaborazione creativa, che produce queste esperienze; quello
che fa ogni individuo è muoversi all'interno di esse, stabilendo, se non
altro, che cosa significhino per noi, e Chi e Che Cosa Noi Sieamo in
rapporto a esse. 
Perciò creiamo, in maniera collettiva e individuale, la vita
e i tempi dei quali facciamo esperienza per il fine dell'anima, che è quello di
evolversi.
Ci siamo domandato se non esista un modo meno penoso per affrontare
questo processo, e la risposta è sì,

eppure, nella nostra esperienza esteriore niente cambierebbe.

Il modo per ridurre il dolore che noi associamo
alle esperienze e agli eventi terreni...sia per quanto riguarda noi, sia per
quanto riguarda gli altri...è quello di cambiare il sistema con cui
considerate la cosa.
Non possiamo cambiare gli avvenimenti esterni (perché sono stati creati da
tutti noi, e noi non siamo cresciuti abbastanza nella nostra consapevolezza per
alterare individualmente quanto è stato creato in maniera collettiva, per
cui possiamo cambiare l'esperienza interiore. 
È questo il sistema da padroneggiare nella vita. Niente è doloroso in sé 
e per sé.

Il dolore è il risultato di un pensiero sbagliato. E un errore nel modo di pensare.

Un maestro può far sparire il dolore 
più straziante. In tal modo il Maestro risana. Il dolore deriva da un'opinione 
che ci siamo fatto su una cosa.
Scacciamo quell'opinione e il dolore sparisce. L'opinione spesso si fonda
su esperienze precedenti.

Il nostro parere su una cosa deriva da un'idea
precedente circa quella cosa. La nostra precedente idea deriva da un'idea
nata ancora prima, e quell'idea discende da un'altra, e così via, come
particelle elementari, fin quando non ripercorriamo all'indietro tutta la strada
nella sala degli specchi fino a quello che si chiama...

Il primo pensiero.
Il pensiero è creazione e nessun pensiero è più potente di un pensiero
originario. 
Questo è il motivo per cui ciò viene talvolta definito anche come

Peccato Originale».

Il peccato originale si ha quando il nostro primo
pensiero su una cosa è in errore. Tale errore viene aggravato sempre più
quando noi abbiamoi un secondo o un terzo pensiero, improntati sul primo,
circa una questione. È compito della nostra Anima  ispirarci per una
nuova comprensione, che ci possa liberare dai nostri sbagli.

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Non dobbiamo giudicare, e condannare, poiché non sappiamo perché una
cosa accade, né a quale scopo. Dobbiamo ricordaci di questo: 
 Quello che noi condanniamo , condannerà noi e quello che giudichiamo, ci 
giudicherà un giorno.
Piuttosto, cerchiamo di cambiare queste cose  o sostiniamone altre che stanno
cambiando queste cose  che non rispecchiano più il nostro più elevato
senso di Chi Siamo. 
Inoltre, benediciamo tutto, perché tutto è creato da Dio,
attraverso la vita che viviamo e che è la più alta delle creazioni.
Non ci sono dovrei e non dovrei nel mondo di Dio.
Sono tutti nella nostra  immaginazione.
Non c'è il giusto e l'ingiusto, il da farsi e il da non farsi, il si deve e il non si deve.

Non sono regole stabilite da  Dio.
Dio non ha mai stabilito un giusto» o uno «sbagliato», un «da farsi» e un «da non farsi. 
Ciò avrebbe significato sottrarci del tutto il dono più grande, l'opportunità di
fare quello che ci piace, e di sperimentarne i risultati...

 la possibilità di crearci di nuovo a immagine e somiglianza di Chi Siamo in Realtà; 
lo spazio per dar luogo a una realtà di un più grande e ancora più grande senso
di noi stessi, basata su un più elevato concetto di quello di cui noi siamo capaci.

Dire che qualcosa - un pensiero, una parola, un'azione  è «sbagliata
equivarrebbe a dire di evitarla. Dire di evitarla significherebbe proibirla.
Imporci una proibizione vorrebbe dire limitarci.

Limitarti sarebbe negare
la realtà di Chi Siamo veramente, e al contempo sottrarci l'opportunità di
creare e sperimentare questa verità. 
Ci sono coloro che sostengono che DIO ci ha concesso il libero arbitrio, 
eppure queste stesse persone proclamano che se non obbediamo a Dio, 
Lui ci manderà all'inferno...! 
Che razza di libertà sarebbe questa...? 
Non è un prendere in giro Dio.

 

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