I pensieri Promotori

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Ci lamentiamo sempre che non riusciamo ma a tirare aventi con il nostro lavoro. mai abbastanza soldi,  e non capiamo che cosa mi impedisce di stare meglio…

Cosi alla fine ci convinciamo che si tratta di un problema di disistima; dell'incapacità di valorizzarsi e moti mi dicono che è riconducibile a una scarsa valorizzazione di sé.

La stima personale non è il problema, perchè  la maggior parte delle persone hanno un'altissima opinione, come giustamente dovrebbe essere. Quindi il valore personale, per la grande massa della gente, non costituisce un problema.

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Il vero problema dell'essere umano è un'altro...quello che spesso ci mette in imbarazzo.

Quell'imbarazzo che è una pura  reazione del proprio ego. ha giocato tutto sull'opinione degli altri. Induci te stesso a superare questo atteggiamento. Cerca una nuova risposta. Convinciti di riderci sopra senza ascoltare il tuo Ego.

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Il problema è quindi il nostro Ego; un marcato pensiero promotore che ci fa giudicare erroneamente quello che è bene e quello che è male. Per esempio:

Slamo convinti che i soldi siano una cosa cattiva. Come siamo convinti che Dio sia buono. Quindi abbiamo l’idee che Dio e il denaro non si mescolano.

Tutto ciò rende difficile accettare denaro per una qualsiasi buona azione.

Si giudica un'azione buona meno in termini di soldi. Migliore è un'azione quindi   più è degna di apprezzamento), tanto meno vale in fatto di denaro. Tutta le società crede in questo.

Succede cosi che gli insegnanti guadagnano una miseria e le spogliarelliste una fortuna.

Cosi i politici mettono insieme molte fortune poco paragonati ai tuoi oneri.

Il solitario ricercatore scientifico impegnato nello studio di una cura per l'AIDS si affanna per trovare

fondi, mentre la donna che scrive un libro su cento nuovi sistemi per fare

del sesso e realizza video e organizza seminari nei fine settimana per

trattare l'argomento... mette insieme un patrimonio.

Quindi gira tutto al contrario che  ha origine da un erroneo modo di pensare.

Un modo sbagliato di pensare  la nostra concezione del denaro. Lo amiamo eppure

asseriamo che è alla radice di ogni male.

Lo adoriamo, eppure lo definite «lucro». Dciamo che una persona è

«schifosamente ricca». E se una persona arricchisce compiendo

«buone» azioni, diventate subito sospettosi. Giudicate tutto ciò

sbagliato.

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Un medico farà bene a non accumulare tanto denaro,

o sarà meglio che diventi riservato riguardo a esso.

Secondo questo schema, una persona che scelga le vocazioni più elevate

deve essere remunerata con la paga più bassa.

I nostri pensieri sul denaro sono pensieri sbagliati. Ricordiamolo…i

pensieri sono creativi. Perciò se pensate che il denaro sia qualcosa di

cattivo, ma considerate voi stessi buoni... bene, ci renderti conto del conflitto.

 

Per la maggior parte delle persone tale conflitto non è nemmeno lontanamente sbagliato come nel

Caso di una profonda consapevolezza. La maggior parte delle persone fa cose che detesta per

assicurarsi il proprio sostentamento, per cui non gliene importa nulla di

accettare dei soldi in cambio per farlo. Ricambia il «male» con il «male», per così dire.

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Chi ama quanto fa in tutti i giorni e le volte in cui vive. Adora

le attività delle quali si occupa. Per chi, quindi, ricevere notevoli somme di

denaro per quello che fa sarebbe, secondo il normale pensiero, ricevere il

«male» per il «bene» e questo è un qualcosa di inaccettabile.

C’è chi preferisce morire di fame piuttosto di trarre lucro dal tuo puro servigio,

come se in qualche modo il servigio reso perdesse la sua purezza se si accetta denaro

in cambio di esso.

Quindi c'è questa ambivalenza circa i soldi. Una parte di  noi li respinge, e una parte si rammarica di non possederne. Ora, l'universo non sa che cosa fare in merito a questo, perché l'universo ha

ricevuto due diversi pensieri da chi chiede . In tal modo la vita, per quanto

concerne il denaro, sta procedendo a sbalzi, perché si continua ad andare

avanti in maniera discontinua. Non ò una chiara visione; non si é ben

sicuri di quello che è vero, secondo queste idee. E l'universo è soltanto una

grossa fotocopiatrice. Si limita a produrre molteplici copie dei nostri

pensieri. Ora, esiste un solo modo per cambiare tutto questo…cambiare

il modo di pensare a tale riguardo.

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Adesso Come si fa a cambiare il mio modo di pensare?

Si pensa come la si pensa, a proposito di qualsiasi cosa. I nostri pensieri, nostri atteggiamenti, le nostre idee, non sono stati creati in un minuto. Sono il risultato di anni di esperienze, di

un'intera vita di lotte E sui i soldi: a proposito dei soldi, come si fa a

cambiare come la penso?

Allora…!

L'usuale sistema di creazione della propria realtà per la maggior parte

degli esseri umani è un processo in tre stadi, che coinvolge il pensiero,

la parola e l'azione. Prima di tutto viene il pensiero, l'idea formativa; il

concetto iniziale. Poi viene la parola. La maggior parte dei pensieri sono

formulati infine in parole, che spesso vengono in seguito scritte o

pronunciate. Tale espressione aggiunge energia al pensiero, facendolo

entrare a far parte del mondo, dove può essere condiviso dagli altri. In

ultimo, in taluni casi le parole possono essere trasformate in azione, e

così si ottiene un effetto, un «risultato»; una manifestazione fisica nel

mondo che ha inizio con un pensiero. 

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Adesso Come si fa a cambiare il mio modo di pensare?

Si pensa come la si pensa, a proposito di qualsiasi cosa. I nostri pensieri, nostri atteggiamenti, le nostre idee, non sono stati creati in un minuto. Sono il risultato di anni di esperienze, di

un'intera vita di lotte E sui i soldi: a proposito dei soldi, come si fa a

cambiare come la penso?

Allora…!

L'usuale sistema di creazione della propria realtà per la maggior parte

degli esseri umani è un processo in tre stadi, che coinvolge il pensiero,

la parola e l'azione. Prima di tutto viene il pensiero, l'idea formativa; il

concetto iniziale. Poi viene la parola. La maggior parte dei pensieri sono

formulati infine in parole, che spesso vengono in seguito scritte o

pronunciate. Tale espressione aggiunge energia al pensiero, facendolo

entrare a far parte del mondo, dove può essere condiviso dagli altri. In

ultimo, in taluni casi le parole possono essere trasformate in azione, e

così si ottiene un effetto, un «risultato»; una manifestazione fisica nel

mondo che ha inizio con un pensiero. 

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invece di disporre di pensieri che inducono una reazione. Si la nostra

mente è colma di pensieri che inducono una reazione, pensieri che

traggono origine dalle esperienze altrui. Ben pochi dei nostri pensieri

nascono da dati che noi stessi ci sei procuriamo, e assai meno da

preferenze che si sono formate in Noi.

 I nostri stessi pensieri fondamentali a proposito del denaro si muovono in

contrapposizione diretta alla nostra esperienza…!

Si...è una cosa grandiosa possedere dei soldi…!. Perché dobbiamo  

andare in giro a mentire a noi stessi…? Circa la nostra esperienza per

giustificare il nostro pensiero fondamentale...?

Tali pensieri sono così radicati in noi, che non ci sfiora nemmeno l'idea che il

nostro concetto del denaro possa essere inesatto.

Quindi quello in cui siamo impegnati adesso è individuare qualche pensiero di prima mano.

Ed è così che cambiamo un pensiero radicato, per farlo diventare un pensiero

Creato e radicato da noi e non di qualcun altro.

A proposito, abbiamo anche un altro pensiero radicato in merito ai soldi, al quale non posso fare a meno di accennare.

Che non ce ne sono abbastanza. In effetti abbiamo questo pensiero

radicato a proposito di quasi tutto. Non ci sono abbastanza soldi, non c'è

abbastanza tempo, non c'è abbastanza amore, non c'è abbastanza cibo,

acqua, compassione nel mondo... Qualunque cosa ci sia di buono, non

ce n'è mai abbastanza. Questa consapevolezza corrente della…carenza

crea e ricrea il mondo così come lo vedi.

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Quindi … riassumendo…Vediamo: i soldi sono una cosa cattiva,

i soldi sono scarsi, i soldi non si devono ricevere quando si fa un lavoro per Dio

, i soldi non vengono mai dati gratuitamente, i soldi  non crescono sugli alberi (mentre, in effetti, è proprio così, il denaro corrompe.  

 

D'altra parte, è importante capire che siamo infelice per la nostra attuale

situazione in merito ai nostri pensieri promotori perché siamo infelice circa il

nostro modo di pensare.

Dio  vuole davvero quello che vogliamo noi davvero... niente di diverso e

niente di più. Non ci rendiamo conto che è il Suo più grande dono per noi…?

Se Dio volesse per noi qualcosa di diverso da quello che noi vogliamo, e quindi

se Dio si spingesse fino al punto da fare in modo che noi lo ottenessimo, dove

finirebbe il nostro libero arbitrio?

Come puoi essere una creatura in grado di creare se è Dio  a stabilire quello che saremmo,

che faremmo e che avremmo?

La  gioia di Dio è nella nostra  libertà, non nella nostra acquiescenza.

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Sei noi pensiamo quello che pensiamo di essere siamo in un circolo vizioso…quando questo pensiero è negativo.

Dobbiamo trovare la strada per uscire dal circolo.

Una grandissima parte della nostra esperienza si basa sul pensiero precedente.

Il pensiero può produrre una gioia costante quando il Pensiero Promotore è gioioso.

Può produrre, e lo fa, un ininterrotto inferno quando un Pensiero Promotore è infernale.

Il trucco è quello di cambiare il Pensiero Promotore. Come farlo…?

Innanzitutto bisogna ribaltare il paradigma pensiero-parola-azione.

Ricordiamo il vecchio detto: Pensa prima di agire?

Bene…scordiamolo. Se vogliamo cambiare un pensiero radicato, dobbiamo agire

prima di pensare. Per esempio, stiamo  camminando lungo la strada e arrivi

accanto a una vecchia che chiede l'elemosina. Ci rendiamo conto che è una

senza tetto e che vive alla giornata. Immediatamente siamo consapevole che

per quanto poco denaro si abbia, senza dubbio ne abbiamo quanto basta per

poterlo dividere con lei. Il Nostro primo impulso è quello di darle qualche

spicciolo. C'è anche una parte di noi  pronta a frugarsi in tasca in cerca di

una piccola banconota, un dollaro o addirittura un biglietto da cinque

dollari. Che diavolo, per lei sarebbe una gran cosa. La rianimerebbe. Poi,

viene a intromettersi un pensiero. Ma come, siamo pazzi? Abbiamo

soltanto sette dollari per tirare sera! E gliene vogliamo dare cinque? Così

continuiamo a frugare per cercare un dollaro. Di nuovo riflettiamo. Ehi, ehi,

andiamo. Non ne <bbiamo poi così tanti anche di questi da poterli dar via così!

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Diamogli qualche monetina, per l'amor del cielo, e andiamocene. Ci affrettiamo a

frugare nell'altra tasca per trovare qualche quarto di dollaro. Le nostre dita

sentono soltanto dei nichelini e qualche centesimo. Siamo in imbarazzo.

Eccoci qui, ben vestiti, ben nutriti e stiamo per dare a quella poveretta che

non ha nulla soltanto qualche centesimo. Cerchiamo invano di trovare uno o

due quarti di dollaro. Oh, eccone uno, in fondo alla tasca. Ma ormai c siamo

lasciata alle spalle la poveretta, con un debole sorriso, ed è troppo tardi

per tornare indietro. La vecchia non riceve nulla. E noi pure. Invece della

gioia di renderci conto della nostra ricchezza e di condividerla, ci sentiamo

adesso poveri come quella donna.

Perché non ci siamo limitati a darle la banconota…!

Era stato il nostro primo impulso, ma il pensiero ci si è messo di

mezzo. La prossima volta decidiamo di agire prima di pensare. Diamogli il

denaro.

Avanti! Lo abbiamo guadagnato e ce n'è ancora nel luogo da dove è

venuto. Questo è il solo pensiero che ci separa dalla senzatetto. Siamo

sicuri che ce ne sono ancora nel posto da dove quei soldi sono arrivati,

e lei questo non lo sa.

Quando vogliamo cambiare un pensiero radicato, agiamo in accordo con la

nuova idea che ci è venuta. Ma lo dobbiamo fare in fretta, altrimenti la nostra

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Diamogli qualche monetina, per l'amor del cielo, e andiamocene. Ci affrettiamo a

frugare nell'altra tasca per trovare qualche quarto di dollaro. Le nostre dita

sentono soltanto dei nichelini e qualche centesimo. Siamo in imbarazzo.

Eccoci qui, ben vestiti, ben nutriti e stiamo per dare a quella poveretta che

non ha nulla soltanto qualche centesimo. Cerchiamo invano di trovare uno o

due quarti di dollaro. Oh, eccone uno, in fondo alla tasca. Ma ormai c siamo

lasciata alle spalle la poveretta, con un debole sorriso, ed è troppo tardi

per tornare indietro. La vecchia non riceve nulla. E noi pure. Invece della

gioia di renderci conto della nostra ricchezza e di condividerla, ci sentiamo

adesso poveri come quella donna.

Perché non ci siamo limitati a darle la banconota…!

Era stato il nostro primo impulso, ma il pensiero ci si è messo di

mezzo. La prossima volta decidiamo di agire prima di pensare. Diamogli il

denaro.

Avanti! Lo abbiamo guadagnato e ce n'è ancora nel luogo da dove è

venuto. Questo è il solo pensiero che ci separa dalla senzatetto. Siamo

sicuri che ce ne sono ancora nel posto da dove quei soldi sono arrivati,

e lei questo non lo sa.

Quando vogliamo cambiare un pensiero radicato, agiamo in accordo con la

nuova idea che ci è venuta. Ma lo dobbiamo fare in fretta, altrimenti la nostra

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Il vero problema dell'essere umano è un'altro...quello che spesso ci mette in imbarazzo.

Quell'imbarazzo che è una pura  reazione del proprio ego. ha giocato tutto sull'opinione degli altri. Induci te stesso a superare questo atteggiamento. Cerca una nuova risposta. Convinciti di riderci sopra senza ascoltare il tuo Ego.

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Il problema è quindi il nostro Ego; un marcato pensiero promotore che ci fa giudicare erroneamente quello che è bene e quello che è male. Per esempio:

Slamo convinti che i soldi siano una cosa cattiva. Come siamo convinti che Dio sia buono. Quindi abbiamo l’idee che Dio e il denaro non si mescolano.

Tutto ciò rende difficile accettare denaro per una qualsiasi buona azione.

Si giudica un'azione buona meno in termini di soldi. Migliore è un'azione quindi   più è degna di apprezzamento), tanto meno vale in fatto di denaro. Tutta le società crede in questo.

Succede cosi che gli insegnanti guadagnano una miseria e le spogliarelliste una fortuna.

Cosi i politici mettono insieme molte fortune poco paragonati ai tuoi oneri.

Il solitario ricercatore scientifico impegnato nello studio di una cura per l'AIDS si affanna per trovare

fondi, mentre la donna che scrive un libro su cento nuovi sistemi per fare

del sesso e realizza video e organizza seminari nei fine settimana per

trattare l'argomento... mette insieme un patrimonio.

Quindi gira tutto al contrario che  ha origine da un erroneo modo di pensare.

Un modo sbagliato di pensare  la nostra concezione del denaro. Lo amiamo eppure

asseriamo che è alla radice di ogni male.

Lo adoriamo, eppure lo definite «lucro». Dciamo che una persona è

«schifosamente ricca». E se una persona arricchisce compiendo

«buone» azioni, diventate subito sospettosi. Giudicate tutto ciò

sbagliato.

Un medico farà bene a non accumulare tanto denaro,

o sarà meglio che diventi riservato riguardo a esso.

Secondo questo schema, una persona che scelga le vocazioni più elevate

deve essere remunerata con la paga più bassa.

I nostri pensieri sul denaro sono pensieri sbagliati. Ricordiamolo…i

pensieri sono creativi. Perciò se pensate che il denaro sia qualcosa di

cattivo, ma considerate voi stessi buoni... bene, ci renderti conto del conflitto.

 

Per la maggior parte delle persone tale conflitto non è nemmeno lontanamente sbagliato come nel

Caso di una profonda consapevolezza. La maggior parte delle persone fa cose che detesta per

assicurarsi il proprio sostentamento, per cui non gliene importa nulla di

accettare dei soldi in cambio per farlo. Ricambia il «male» con il «male», per così dire.

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Chi ama quanto fa in tutti i giorni e le volte in cui vive. Adora

le attività delle quali si occupa. Per chi, quindi, ricevere notevoli somme di

denaro per quello che fa sarebbe, secondo il normale pensiero, ricevere il

«male» per il «bene» e questo è un qualcosa di inaccettabile.

C’è chi preferisce morire di fame piuttosto di trarre lucro dal tuo puro servigio,

come se in qualche modo il servigio reso perdesse la sua purezza se si accetta denaro

in cambio di esso.

Quindi c'è questa ambivalenza circa i soldi. Una parte di  noi li respinge, e una parte si rammarica di non possederne. Ora, l'universo non sa che cosa fare in merito a questo, perché l'universo ha

ricevuto due diversi pensieri da chi chiede . In tal modo la vita, per quanto

concerne il denaro, sta procedendo a sbalzi, perché si continua ad andare

avanti in maniera discontinua. Non ò una chiara visione; non si é ben

sicuri di quello che è vero, secondo queste idee. E l'universo è soltanto una

grossa fotocopiatrice. Si limita a produrre molteplici copie dei nostri

pensieri. Ora, esiste un solo modo per cambiare tutto questo…cambiare

il modo di pensare a tale riguardo.

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Adesso Come si fa a cambiare il mio modo di pensare?

Si pensa come la si pensa, a proposito di qualsiasi cosa. I nostri pensieri, nostri atteggiamenti, le nostre idee, non sono stati creati in un minuto. Sono il risultato di anni di esperienze, di

un'intera vita di lotte E sui i soldi: a proposito dei soldi, come si fa a

cambiare come la penso?

Allora…!

L'usuale sistema di creazione della propria realtà per la maggior parte

degli esseri umani è un processo in tre stadi, che coinvolge il pensiero,

la parola e l'azione. Prima di tutto viene il pensiero, l'idea formativa; il

concetto iniziale. Poi viene la parola. La maggior parte dei pensieri sono

formulati infine in parole, che spesso vengono in seguito scritte o

pronunciate. Tale espressione aggiunge energia al pensiero, facendolo

entrare a far parte del mondo, dove può essere condiviso dagli altri. In

ultimo, in taluni casi le parole possono essere trasformate in azione, e

così si ottiene un effetto, un «risultato»; una manifestazione fisica nel

mondo che ha inizio con un pensiero. 

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Ogni cosa intorno a te nel mondo  costruito dall'uomo prende vita in questo modo,

o da qualche variazione di esso. Vengono impiegati tutti e tre i centri della creazione. Ma allora,

come procedere per cambiare un Pensiero Promotore?

E molto importante cambiare, anche. Perché se l'umanità non

cambia taluni dei suoi Pensieri Promotori, il genere umano

potrebbe condannarsi da solo all'estinzione. La maniera più rapida per cambiare un pensiero radicato, o un'idea promotrice, è quella di rovesciare la sequenza…

pensiero-parola-azione.

Compiere l'azione a proposito della quale vuoi avere un pensiero nuovo.

Poi pronunciare le parole delle quali vuoi avere un nuovo concetto. Se si fa

ciò abbastanza spesso si allena la mente a pensare in una nuova maniera.

 

Abbiamo idea di come la nostra mente sia arrivata ai pensieri che possediamo

adesso? Il nostro mondo ci ha manipolato la mente per indurla a pensare come la pensiamo  Forse non crediamo che sia meglio se siamo noi stessi

a manipolare la nostra  mente invece del mondo?

Non è meglio di più pensare i pensieri che noi vogliamo pensare in luogo di quelli degli altri?

Non ci troveremmo più a essere più agguerrito disponendo di pensieri creativi 

E non fare le cose per reazione …quasi passiva.

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invece di disporre di pensieri che inducono una reazione. Si la nostra

mente è colma di pensieri che inducono una reazione, pensieri che

traggono origine dalle esperienze altrui. Ben pochi dei nostri pensieri

nascono da dati che noi stessi ci sei procuriamo, e assai meno da

preferenze che si sono formate in Noi.

 I nostri stessi pensieri fondamentali a proposito del denaro si muovono in

contrapposizione diretta alla nostra esperienza…!

Si...è una cosa grandiosa possedere dei soldi…!. Perché dobbiamo  

andare in giro a mentire a noi stessi…? Circa la nostra esperienza per

giustificare il nostro pensiero fondamentale...?

Tali pensieri sono così radicati in noi, che non ci sfiora nemmeno l'idea che il

nostro concetto del denaro possa essere inesatto.

Quindi quello in cui siamo impegnati adesso è individuare qualche pensiero di prima mano.

Ed è così che cambiamo un pensiero radicato, per farlo diventare un pensiero

Creato e radicato da noi e non di qualcun altro.

A proposito, abbiamo anche un altro pensiero radicato in merito ai soldi, al quale non posso fare a meno di accennare.

Che non ce ne sono abbastanza. In effetti abbiamo questo pensiero

radicato a proposito di quasi tutto. Non ci sono abbastanza soldi, non c'è

abbastanza tempo, non c'è abbastanza amore, non c'è abbastanza cibo,

acqua, compassione nel mondo... Qualunque cosa ci sia di buono, non

ce n'è mai abbastanza. Questa consapevolezza corrente della…carenza

crea e ricrea il mondo così come lo vedi.

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Quindi … riassumendo…Vediamo: i soldi sono una cosa cattiva,

i soldi sono scarsi, i soldi non si devono ricevere quando si fa un lavoro per Dio

, i soldi non vengono mai dati gratuitamente, i soldi  non crescono sugli alberi (mentre, in effetti, è proprio così, il denaro corrompe.  

 

D'altra parte, è importante capire che siamo infelice per la nostra attuale

situazione in merito ai nostri pensieri promotori perché siamo infelice circa il

nostro modo di pensare.

Dio  vuole davvero quello che vogliamo noi davvero... niente di diverso e

niente di più. Non ci rendiamo conto che è il Suo più grande dono per noi…?

Se Dio volesse per noi qualcosa di diverso da quello che noi vogliamo, e quindi

se Dio si spingesse fino al punto da fare in modo che noi lo ottenessimo, dove

finirebbe il nostro libero arbitrio?

Come puoi essere una creatura in grado di creare se è Dio  a stabilire quello che saremmo,

che faremmo e che avremmo?

La  gioia di Dio è nella nostra  libertà, non nella nostra acquiescenza.

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Sei noi pensiamo quello che pensiamo di essere siamo in un circolo vizioso…quando questo pensiero è negativo.

Dobbiamo trovare la strada per uscire dal circolo.

Una grandissima parte della nostra esperienza si basa sul pensiero precedente.

Il pensiero può produrre una gioia costante quando il Pensiero Promotore è gioioso.

Può produrre, e lo fa, un ininterrotto inferno quando un Pensiero Promotore è infernale.

Il trucco è quello di cambiare il Pensiero Promotore. Come farlo…?

Innanzitutto bisogna ribaltare il paradigma pensiero-parola-azione.

Ricordiamo il vecchio detto: Pensa prima di agire?

Bene…scordiamolo. Se vogliamo cambiare un pensiero radicato, dobbiamo agire

prima di pensare. Per esempio, stiamo  camminando lungo la strada e arrivi

accanto a una vecchia che chiede l'elemosina. Ci rendiamo conto che è una

senza tetto e che vive alla giornata. Immediatamente siamo consapevole che

per quanto poco denaro si abbia, senza dubbio ne abbiamo quanto basta per

poterlo dividere con lei. Il Nostro primo impulso è quello di darle qualche

spicciolo. C'è anche una parte di noi  pronta a frugarsi in tasca in cerca di

una piccola banconota, un dollaro o addirittura un biglietto da cinque

dollari. Che diavolo, per lei sarebbe una gran cosa. La rianimerebbe. Poi,

viene a intromettersi un pensiero. Ma come, siamo pazzi? Abbiamo

soltanto sette dollari per tirare sera! E gliene vogliamo dare cinque? Così

continuiamo a frugare per cercare un dollaro. Di nuovo riflettiamo. Ehi, ehi,

andiamo. Non ne

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Diamogli qualche monetina, per l'amor del cielo, e andiamocene. Ci affrettiamo a

frugare nell'altra tasca per trovare qualche quarto di dollaro. Le nostre dita

sentono soltanto dei nichelini e qualche centesimo. Siamo in imbarazzo.

Eccoci qui, ben vestiti, ben nutriti e stiamo per dare a quella poveretta che

non ha nulla soltanto qualche centesimo. Cerchiamo invano di trovare uno o

due quarti di dollaro. Oh, eccone uno, in fondo alla tasca. Ma ormai c siamo

lasciata alle spalle la poveretta, con un debole sorriso, ed è troppo tardi

per tornare indietro. La vecchia non riceve nulla. E noi pure. Invece della

gioia di renderci conto della nostra ricchezza e di condividerla, ci sentiamo

adesso poveri come quella donna.

Perché non ci siamo limitati a darle la banconota…!

Era stato il nostro primo impulso, ma il pensiero ci si è messo di

mezzo. La prossima volta decidiamo di agire prima di pensare. Diamogli il

denaro.

Avanti! Lo abbiamo guadagnato e ce n'è ancora nel luogo da dove è

venuto. Questo è il solo pensiero che ci separa dalla senzatetto. Siamo

sicuri che ce ne sono ancora nel posto da dove quei soldi sono arrivati,

e lei questo non lo sa.

Quando vogliamo cambiare un pensiero radicato, agiamo in accordo con la

nuova idea che ci è venuta. Ma lo dobbiamo fare in fretta, altrimenti la nostra

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mente sopprimerà quell'idea prima che noi ce ne accorgiamo. Intendo alla

lettera. L'idea, la nuova verità, morirebbe in noi prima ancora che noi abbiamo

la possibilità di rendertene conto. Perciò agiamo in fretta quando se ne

presenta l'occasione, e se faremo ciò abbastanza spesso, la nostra mente ben

presto finirà per accettare l'idea. Sarà il nuovo nuovo pensiero.

Se non è così, dovrebbe esserlo. I nuovi pensieri sono la vostra sola

possibilità. Si tratta dell'unica vera opportunità di evolvere, di crescere,

di diventare Chi Siamo Veramente. La nostra  mente, proprio in questo

momento, è colma di vecchi pensieri. Non soltanto pensieri vecchi, ma

soprattutto vecchi pensieri di qualcun altro. È importante nel momento

attuale, è adesso il momento, di cambiare il nostro modo di pensare a

proposito di alcune cose. Questo è in sostanza quanto concerne

l'evoluzione.

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