I pensieri promotori

L'imbarazzo è la reazione di una persona il  cui ego ha giocato tutto sull'opinione degli altri.

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Siamo convinti,  tutta la nostra società crede che il denaro sia una cosa cattiva e che fare qualsiasi buone azioni sia un bene. Un'azione davvero molto “buona”, la valutiamo meno in termini di soldi. Per cui «migliore» è un'azione; cioè, più è degna di apprezzamento, tanto meno vale in fatto di denaro.

Insegnanti guadagnano una miseria e le spogliarelliste una fortuna. Il ricercatore scientifico

impegnato nello studio di una cura per una malattia si affanna per trovare fondi, mentre la donna che scrive un libro su cento nuovi sistemi per fare del sesso e realizza video e organizza seminari nei fine settimana per trattare l'argomento... mette insieme un patrimonio.

Questo far andare le cose al contrario sembra una nostra inclinazione, e ha origine da un erroneo modo di pensare. Il modo sbagliato di pensare è la nostra concezione del denaro. Lo amiamo eppure asseriamo che è alla radice di ogni male.

Lo adoriamo, eppure lo definiamo “lucro”.

Diciamo che una persona è “schifosamente ricca”.

E se una persona si arricchisce compiendo “buone” azioni, diventiamo subito sospettosi.

Giudichiamo tutto ciò “sbagliato”. Perciò un medico farà bene a non accumulare tanto denaro, o sarà meglio che diventi riservato riguardo a esso.

E ammesso che consentiamo mai a una donna di essere sacerdote…dovrà davvero badare a non mettere insieme grandi somme, o ci saranno senza dubbio dei guai.

Da ciò…quanto riteniamo, una persona che scelga le vocazioni più elevate deve essere remunerata con la paga più bassa.

Quindi un marcato travisamento di quello che è «bene» e quello che è «male», quello che è “Giusto” e quello che è sbagliato… e un modo di pensare sbagliato in misura estrema.

C'è soltanto quello che vi è utile, e quello che non lo è.

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In definitivo...in relazione a quanto ci è utile, in relazione a quanto diciamo di volere, i vostri pensieri sul denaro sono pensieri sbagliati. Rammentiamolo, i pensieri sono creativi.

Perciò se pensiamo che il denaro sia qualcosa di cattivo, ma consideriamo noi stessi buoni... bene, ci rendiamo conto noi stessi di questo enorme conflitto…?

 

Manifestiamo questo tipo di consapevolezza in maniera davvero grandiosa.

 

Nella realtà abbiamo un maggior parte delle persone fa un lavoro che detesta per assicurarsi il proprio sostentamento, per cui non gliene importa nulla di accettare dei soldi in cambio per farlo. In realtà ricambia il “male” con il “male”, per così dire.

Nel caso che amiamo quanto facciamo; il nostro lavoro. Adoriamo le attività delle quali ci occupiamo. Ricevere notevoli somme di denaro per quello che facciamo…sarebbe, secondo il nostro pensiero, ricevere il “male” per il “bene” e questo è per noi è inaccettabile. Preferiamo morire di fame piuttosto di trarre “lucro” dal nostro puro servigio, come se in qualche modo il servigio reso perdesse la sua purezza se accettassimo denaro in cambio di esso.

C'è questa ambivalenza circa i soldi. Una parte di noi li respinge, e una parte si rammarica di non possederne.

Ora, questi pensieri sono letti dall'universo che…non sa che cosa fare in merito a questo, perché l'universo ha ricevuto due diversi pensieri da noi.

In tal modo la nostra vita, per quanto concerne il denaro, sta procedendo a sbalzi, perché continuiamo  ad andare avanti in maniera discontinua.

Non habbiamo una chiara visione; non siamo ben sicuri di quello che è vero.

L'universo è soltanto una grossa fotocopiatrice che si limita a produrre molteplici copie dei nostri

pensieri.

Esiste un solo modo per cambiare tutto questo.

Dobbiamo cambiare il tuo modo di pensare non solo a tale riguardo…!

Si perché come vedremo in seguito ci sono tanti altri pensieri…che partano sempre dal primitivo…quello promotore; il primo che nel tempo ha dato origine a continui cambiamenti, ma figli del promotore. Allora parleremo del pensiero sul sesso, su DIO, sul giusto e  sbagliato…

Quindi … come facciamo a cambiare il mio modo di pensare? A rivedere questi pensieri promotori…?

 

I nostri pensieri, gli atteggiamenti, le nostre idee, non sono stati creati in un minuto. Sono il risultato di secoli di esperienze, di un'intera vite e di lotte ereditate da generazione e generazioni…!

come facciamo a cambiare come la pensiamo…?

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La creazione della propria realtà per la maggior parte degli esseri umani è un processo in tre stadi, che coinvolge il pensiero, la parola e l'azione. Prima di tutto viene il pensiero, l'idea formativa; il

concetto iniziale. Poi viene la parola. La maggior parte dei pensieri sono formulati infine in parole, che spesso vengono in seguito scritte o pronunciate. Tale espressione aggiunge energia al pensiero, facendolo entrare a far parte del mondo, dove può essere condiviso dagli altri. In ultimo, in taluni casi le parole possono essere trasformate in azione, e così si ottiene un effetto, un «risultato»; una manifestazione fisica nel mondo che ha inizio con un pensiero. Ogni cosa intorno a noi nel mondo

costruito dall'uomo prende vita in questo modo, o da qualche variazione di esso.

Vengono impiegati tutti e tre i centri della creazione. Ma allora, come procedere per cambiare un Pensiero Promotore?

Questo è molto importante ... perché se l'umanità non cambia taluni dei suoi Pensieri Promotori, il genere umano potrebbe condannarsi da solo all'estinzione. La maniera più rapida per cambiare un pensiero radicato, o un'idea promotrice, è quella di rovesciare la sequenza pensiero-parola-azione.

Compiere l'azione a proposito della quale vogliamo avere un pensiero nuovo. Poi pronunciamo le parole delle quali vogliamo avere un nuovo concetto. Facciamo ciò abbastanza spesso e avremo allenato la mente a pensare in una nuova maniera.

 

La nostra mente è ricca di pensieri manipolati dal nostro mondo al fine di indurla a pensare come la pensiamo, Non vi sembra sia meglio che siamo i nostri legittimi  pensieri a farci vivere diversamente il nostro mondo in cui viviamo…?

Non ci interesserebbe di più pensare i pensieri che vogliamo pensare in luogo di quelli degli altri…?

Non ci troveremmo  essere più agguerriti disponendo di pensieri creativi invece di disporre di pensieri che inducono una reazione…?

Ma la nostra mente è colma di pensieri che inducono una reazione, pensieri che

traggono origine da vecchie esperienze. Ben pochi dei nostri pensieri nascono da dati che noi stessi ci siamo procurati, e assai meno da preferenze che ci siamo formati.  

I nostri stessi pensieri fondamentali a  proposito del denaro (Si tratta di qualcosa di cattivo) si muovono in contrapposizione diretta alla nostra esperienza…” È una cosa grandiosa

possedere dei soldi…!.

Perché, per quale motivo dobbiamo mentire a noi stessi circa la nostra esperienza per giustificare un vecchio pensiero fondamentale.

Questi pensieri sono così radicati in noi, che non ci sfiora nemmeno il dubbio che questo concetto del denaro possa essere inesatto.

Quindi quello in cui siamo impegnati adesso è individuare qualche dato, esperienza che ci faccia  cambiare il pensiero radicato e farlo diventare un pensiero nuovo nostro e non di qualcun altro.

Ricordiamoci inoltre un altro pensiero radicato in merito ai soldi, al quale è importante accennare.

E’ quello sempre dei soldi  e che pensiamo che non ce ne sono mai abbastanza.

In effetti  e in particolare questo pensiero è radicato a proposito di quasi tutto…

Non ci sono abbastanza soldi, non c'è abbastanza tempo, non c'è abbastanza amore, non c'è abbastanza cibo, acqua, compassione nel mondo...

Qualunque cosa ci sia di buono, non ce n'è mai abbastanza.

Questa consapevolezza corrente della «carenza» crea e ricrea il mondo così come lo vediamo.

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Quindi: i soldi sono una cosa cattiva, i soldi sono scarsi, i soldi non si devono ricevere quando si fa un lavoro per DIO, i soldi non vengono mai dati gratuitamente, i soldi non crescono sugli alberi (mentre, in effetti, è proprio così), il denaro corrompe.

 

Dio vuole davvero quello che vogliamo noi…davvero... niente di diverso e

niente di più. Non ci rendiamo conto che Dio ci ama, siamo suoi creature  e vuole per noi tutto quello che noi vogliamo.

Se Dio si spingesse fino al punto da fare in modo che noi otteniamo tutto quello che vogliamo…dove

finirebbe il nostro libero arbitrio…?

Come possiamo essere creatura in grado di creare se stessi se è Dio a stabilire quello che saremo…e che faremo…? e che avremo..? La  gioia di Dio è nella nostra libertà, non nella nostra acquiescenza.

 

Siamo quello che pensiamo di essere. È un circolo vizioso quando il pensiero è negativo dobbiamo  trovare la strada per uscire dal circolo.

 

Ricordiamoci sempre che una grandissima parte della nostra esperienza si basa sul pensiero precedente. Il pensiero porta all'esperienza, che porta al pensiero che porta all'esperienza. Ciò può produrre una gioia costante quando il Pensiero Promotore è gioioso.

Può produrre, e lo fa, un ininterrotto inferno quando un Pensiero Promotore è infernale. Il trucco è quello di cambiare il Pensiero Promotore.

Bisogna ribaltare il paradigma pensiero-parola-azione. Non più il vecchio detto: Pensa prima di agire

Scordiamelo. Se vogliamo cambiare un pensiero radicato, debbiamo agire prima di pensare. Facciamo un esempio, stiamo camminando lungo la strada e arriviamo accanto a una vecchia che chiede l'elemosina. Ci rendiamo conto che è una senzatetto e che vive alla giornata.

Immediatamente siamo consapevole che per quanto poco denaro abbiamo, senza dubbio ne abbiamo quanto basta per poterlo dividere con lei. Il nostro primo impulso è quello di darle qualche

spicciolo. C'è anche una parte di noi pronta a frugarsi in tasca in cerca di una piccola banconota, un euro o addirittura un biglietto da cinque. Pensiamo…”Che diavolo, per lei sarebbe una gran cosa. La rianimerebbe.” Ma subito dopo, viene a intromettersi un pensiero…” Ma come, sono pazzo…? Ho

soltanto sette euro per tirare la giornata…! E gliene voglio dare cinque…? Così continuo a frugare per cercare un euro… Di nuovo rifletto. Ehi, ehi…! Dai...! Non ne ho poi così tanti anche di questi da poterli dar via così…! Allora pensi di darle qualche monetina, per l'amor del cielo, e me ne vado.

Cosi mi affretto a frugare nell'altra tasca per trovare qualche quarto di euro, ma le dita sentono soltanto dei centesimi…! Mi sento imbarazzo…!

Eccoti qui, ben vestito, ben nutrito e sto per dare a quella poveretta che non ha nulla soltanto qualche centesimo. Cerco invano di trovare uno o due quarti di euro. Oh…! Eccone uno, in fondo alla tasca…!  Ma ormai mi sono lasciato alle spalle la poveretta, con un debole sorriso, ed è troppo tardi

per tornare indietro.

Alla fine la vecchia non riceve nulla. E io pure. Invece della gioia di rendermi conto della mia ricchezza e di condividerla, mi sento adesso povero come quella donna.

Perché non mi sono limitato a darle la banconota..!

Era stato il nostro primo impulso, ma il pensiero ci si è messo di mezzo. La prossima volta dobbiamo decidere di agire prima di pensare.

Quando vogliamo cambiare un pensiero radicato, agiamo in accordo con la nuova idea che ci è venuta. Ma lo dobbiamo fare in fretta, altrimenti la nostra mente sopprimerà quell'idea prima che c’è ne accorga… !

L'idea, la nuova verità, morirebbe in noi prima ancora che abbiamo la possibilità di rendercene conto. Perciò agiamo in fretta quando se ne presenta l'occasione, e se faremo ciò abbastanza spesso, la nostra mente ben presto finirà per accettare la nuova idea.

Sarà il nostro nuovo pensiero.

È questo quello che si intende con il Movimento del Nuovo Pensiero.

I nuovi pensieri sono la nostra sola possibilità. Si tratta dell'unica vera opportunità di evolvere, di crescere, di diventare Chi siamo Veramente. La nostra mente, proprio in questo momento, è colma di vecchi pensieri. Non soltanto pensieri vecchi, ma soprattutto vecchi pensieri di qualcun altro.

È importante nel momento attuale, è adesso il momento, di cambiare il nostro modo di pensare.

Questo è in sostanza quanto concerne l'evoluzione.