I RAPPORTI UMANI...2 (Le guerre)

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Eravamo rimasti con il dire...

Ma non si può consentire ai despoti di prosperare, devono invece essere fermati.

L'amore di Sé, e l'amore per i despoti stessi, lo esige. 

Per tale ragione facciamoci questa domanda...

"...Se l'amore è tutto quanto esiste, come può l'uomo trovare mai una giustificazione per la guerra…?"

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Talvolta l'uomo deve andare in guerra per fare la più grande

dichiarazione circa chi davvero è l'uomo:

quello che aborrisce la guerra.

Vengono momenti in cui dobbiamo rinunciare a Chi Siamo allo scopo di

essere Chi Siamo.

Ci sono Maestri che lo hanno insegnato:

Non potete avere tutto ciò fin

quando non desiderate rinunciare a tutto.

Perciò, allo scopo di considerarci uomini di pace, dobbiamo rinunciare all'idea di noi

stessi quale uomini che non andrànno mai in guerra.

La storia ha fatto

appello agli uomini perché prendessero tali decisioni.

La stessa cosa vale anche nei rapporti individuali e affettivi.

La vita

può fare appello su di noi più di una volta per dimostrarci Chi Siamo,

con il manifestare un aspetto di Chi Non Siamo.

La cosa non è poi così difficile da capire se abbiamo vissuto già per qualche anno,

sebbene di fronte agli ideali di un giovane questa possa apparire una contraddizione

estrema.

Nelle relazioni umane ciò non significa che se vi viene fatto del male,

dovete a vostra volta rispondere facendo del male; cosi come

 nelle relazioni tra gli stati.

Significa semplicemente che consentire a un altro di continuare a

infliggere danni può non essere la cosa migliore né per noi né per l'altro.

Secondo alcune nostre teorie pacifiste non è mai giustificata una

risposta violenta a quanto si considera essere un male.

A questo punto non si può ignorare la parola «male» e il giudizio di valutazione che

richiede.

In verità non esiste niente di male, soltanto fenomeni obiettivi ed esperienze.

Eppure il nostro scopo principale nella vita ci impone di selezionare, dalla serie

infinita di fenomeni, un certo numero di essi che definiamo «male», poiché se non lo

faremmo, non potremmo definirci «buoni», né potremmo definire «bene» nient'altro,

e di conseguenza non potremmo conoscere, o creare, il nostro Sé.

Noi definiamo noi stessi in base a quello che chiamiamo «male» e in base

a quello che chiamiamo «bene».

Il male più grande sarebbe perciò di non riconoscere affatto come

male nessuna cosa.

Esistiamo in questa vita nel mondo del relativo, dove ogni cosa può

sussistere soltanto in quanto è in relazione con un'altra.

Ciò siamo a un

tempo sia la funzione sia lo scopo del rapporto:

fornire un campo di esperienza in cui trovare noi stessi, definire noi stessi, e

 …qualora lo scegliamo…ricreare di continuo Chi Simo.

L'aver scelto di essere a somiglianza di Dio non significa che abbiamo

scelto di essere un martire. E certamente non significa che abbiamo

scelto di essere una vittima.

Lungo la via spirituale - quando ogni possibilità di fare del male, di

danneggiare e di subire perdite è ormai esclusa - sarebbe bene

riconoscere il fare del male, il danneggiare e il subire perdite come

facenti parte della nostra esperienza e decidere Chi Siamo in relazione a ciò.

Si, le cose che gli altri pensano, dicono o fanno talvolta saranno fonte

di dolore per noi, fino a quando cesseranno di esserlo.

Quello che ci farà

giungere più rapidamente da un punto all'altro è la totale sincerità,

l'essere desiderosi di sostenere, di riconoscere e dichiarare ciò che si

prova in merito a un'esperienza.

Diciamo la nostra verità, con gentilezza, ma senza reticenze e riserve.

Viviamo la vostra verità, con dolcezza, ma in maniera totale e coerente.

Cambiamo la verità con disinvoltura e in fretta quando la nostra esperienza ci

porta nuove chiarezze.

Nessuno sano di mente, e meno di chiunque Dio, ci direbbe…allorché

ci sentiamo feriti in un rapporto che, ci dobbiamo metterci da parte e fare come se nulla

fosse...

Se invece stiamo causando dolore a qualcuno in questo momento,

è troppo tardi per fare in modo che non significhi nulla. Il nostro compito

è adesso di decidere che cosa significa, e di dimostrarlo.

Così facendo, scegliamo e diventiamo Chi Stiamo Cercando di Essere.

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Perciò non dobbiamo essere la moglie/marito che soffre in silenzio da lungo tempo o il marito/moglie disprezzato o la vittima delle nostre relazioni allo scopo di renderle sante, o per far sì che Dio mi guardi con occhi compiaciuti. 

Nemmeno essere rassegnati agli attacchi alla nostra dignità, alle aggressioni al nostro orgoglio, ai danni arrecati alla nostra psiche e alle ferite portateci al nostro cuore...

allo scopo di dire che...

«abbiamo dato il meglio di noi»...

In un rapporto... «abbiamo fatto il nostro dovere»...

o

...«non siamo venuti meno ai nostri obblighi»...

agli occhi di Dio e degli uomini.

Allora ci domanderemo quali impegni dovremmo assumere in un rapporto...?

a quale accordi dovremmo attenermi...?

Quali obblighi comporta una relazione...?

A quali. criteri dovremmo ispirarci...?

La risposta è una risposta che non vogliamo ascoltare, poiché ci lascia senza direttive e rende nullo e vuoto ogni accordo nel momento in cui lo stipuliamo.

La risposta è:

Non abbiamo nessun obbligo, né in una relazione, né negli altri aspetti della nostra vita.

Nessun obbligo. Né alcuna restrizione o limitazione, e neppure alcuna direttiva o norma.

Né siamo vincolato da alcuna circostanza o situazione, e nemmeno costretti da codice o legge.

Non siamo neanche punibile per offesa, né siamo in grado di arrecarne, perché non esiste niente come l'essere «offensivi» agli occhi di Dio e degli uomini. 

In fondo se siamo impegnati a creare il nostro Sé... non possiamo essere impegnato nel compito di essere quello che qualcun altro vuole che noi siamo. 

In verità  la mente raziocinante si permette di domandarci:

Se Dio ci ha creati  nel modo in cui vuole che noi siamo, perché non ci ha semplicemente creato in quel modo...

tanto per cominciare...? 

 I bigotti vorrebbero farci credere che DIO ci abbia creato inferiore a...

Chi noi Siamo

in modo da disporre della possibilità di diventare Chi Noi siamo 

impegnandoci contro tutte le probabilità e contro ogni naturale tendenza che si suppone

ci abbia dato.

In mezzo a queste cosiddette tendenze naturali c'è l'inclinazione a peccare.

E' questo che ci hanno insegnato...

Che siamo nati nel peccato, che moriremo nel  peccato, e che peccare è nella nostra natura. 

Ricordiamoci che una delle nostre religioni, per esempio…insegna che non

possiamo fare nulla per rimediare a questo.

Che le nostre azioni sono

irrilevanti e prive di significato. Che è arrogante pensare che grazie a

qualcuna delle nostre azioni possiamo guadagnarci il paradiso.

E che inoltre esiste una sola strada per il paradiso.

Attraverso la grazia che Dio ci ha accordato dopo aver

accettato Suo Figlio quale nostro intermediario.

In virtù di questo e solo di questo  noi possiamo essere «salvi».

E niente possiamo fare.

La vita che viviamo, le scelte che facciamo, niente di quanto intraprendiamo di nostra

iniziativa nello sforzo di migliorarci o di valorizzarci

ha qualche effetto, qualche influenza...NULLA...!

Siamo incapaci di procurarci un certo valore perché...

siamo intrinsecamente privi di valore.

Siamo stati creato così. Perché,..?

Dio solo lo sa. Forse ha fatto uno sbaglio...?

Forse la cosa non gli è venuta bene...?

Forse vorrebbe poter rifare tutto daccapo...?

Ma così è. Che farci...

Dire che Dio, ha creato esseri intrinsecamente imperfetti...

...che poi ha chiesto loro di diventare perfetti...

altrimenti avrebbero avuto la dannazione. 

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Ci hanno raccontato che in qualche punto a diverse migliaia di anni di

esperienza del mondo, Dio si è intenerito, decidendo che da allora in poi

non sarebbe più stato necessario per noi essere buoni, bastava solo che

ci sentissimo cattivi quando non eravate buoni, e accettassimo come nostro

salvatore l'Unico Essere che si sarebbe potuto dimostrare sempre

perfetto, soddisfacendo in tal modo la brama di perfezione di DIO. 

Ci hanno detto che il Figlio di Dio - quello che noi chiamiamo l'Unico Perfetto...

ci ha salvato dalla nostra imperfezione,

l'imperfezione che Dio, suo padre ci avrebbe dato.

In altre parole, il Figlio di Dio ci ha salvato da quanto aveva fatto Suo Padre.

Questo è il modo in cui secondo noi...Dio ha predisposto le cose. 

Tutta questa concezione non riguarda la sola religione  cristiana ma anche la protestante

in particolare: si tratta della natura di Dio, e

dei rapporti di Dio con l'uomo.

Ritornando agli obblighi nei rapporti affettivi e nella vita in generale.

Non possiamo credere in una relazione priva di obblighi, perché non riusciamo

ad accettare chi e che cosa siamo veramente.

Non definiamo una vita di totale libertà con il termine «anarchia spirituale».

Per Dio è semplicemente la grande promessa di Dio.

Soltanto nell'ambito di questa promessa il grande progetto di Dio

può venire completato.

 Non abbiamo obblighi nei rapporti.

Abbiamo soltanto opportunità.

Le opportunità, non gli obblighi, rappresentano le pietre angolari della

religione, le basi di tutto la spiritualità.

Fin quando consideriamo la

questione nell'altro senso, mascheriamo semplicemente lo scopo.

 I rapporti - i vostri rapporti con tutte le cose - sono stati creati come

mezzi perfetti perché l'anima svolga il proprio lavoro.

Per questo tutti i

rapporti umani rappresentano un terreno sacro.

Questa è la ragione per

cui ogni rapporto personale è sacro.

In questo, molte religioni hanno ragione.

Il matrimonio è un sacramento.

Ma non per via dei suoi sacri obblighi, piuttosto a causa delle sue ineguagliate

opportunità.

Non facciamo mai nulla in un rapporto in base a un senso di obbligo.

Qualunque cosa noi facciamo, la facciamo in base al senso della gloriosa

opportunità che il nostro rapporto ci offre nel decidere e nell'essere Chi Siamo.

Veramente.

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Ricordiamoci che, il nostro compito sul pianeta non è

quello di constatare quanto a lungo puoi far durare un rapporto, bensì

quello di decidere, e di sperimentare...

Chi Siamo Veramente.

Questo vale allo stesso modo per le relazioni a breve termine, anche se le relazioni a

lungo termine offrono notevoli opportunità per una mutua crescita, per

una mutua espressione e per un mutuo soddisfacimento.

Innanzitutto, dobbiamo accertarci di impegnarci in un rapporto per le motivazioni

giuste.

«Giuste» in relazione al più vasto proposito al quale tendiamo nella

vita.

Come già accennato in precedenza, la maggior parte delle

persone continua a impegnarsi in un rapporto per i motivi

«sbagliati»

Cioe...per mettere fine alla solitudine, per colmare un vuoto, per assicurarsi

l'amore, o qualcuno da amare e questi sono alcuni dei motivi migliori.

Altri lo fanno per salvare il proprio ego, porre termine alla depressione,

migliorare la vita sessuale, riprendersi da una relazione precedente o,

che lo crediamo o no, per alleviare alla noia.

Nessuno di questi motivi funzionerà e a meno che non intervenga

qualche drammatico cambiamento lungo la via...

...non funzionerà nemmeno il rapporto.

Molte volte non sappiamo per quale ragione ci impegniamo nelle nostre relazioni.

Non crediamo che abbiamo iniziato un rapporto di proposito.

Crediamo che ci siamo sempre fatti coinvolgere in una relazione perché ci

«innamoriamo».

Non crediamo che indugiassimo a considerare il perché ci siamo 

«innamorati»

...a  qualche altra cosa stavamo reagendo…

Tanti bisogni, serie di bisogni, stavano per

essere soddisfatti.

Per la maggioranza delle persone, l'amore è la

risposta al soddisfacimento di un bisogno.

Tutti hanno delle necessità.

Ogni uomo ha una necessità di questo, una donna di quello. Entrambi

vedono l'uno nell'altra una possibilità di soddisfacimento di un bisogno.

Per cui ci accordiamo, tacitamente, per uno scambio.

Io negozieremo con l'altro/a

"ti dè quello di cui dispongo e tu mi darai quello che possiedi!

Si tratta di una transazione.

Ma non diciamo la verità a quel proposito.

Non diciamo...

 «Io approfitto di te moltissimo»...

Diciamo... «Ti amo moltissimo» 

e poi cominciano

le delusioni.

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Non c'è  nulla di sbagliato nel lasciarsi andare all'essere perdutamente innamorati

senza sentirsi obbligati a riflettere sulla cosa.

Ci possiamo Innamorati di tutte le

persone che vogliamo, ma se avessimo l’intenzione di stabilire un rapporto che

duri una vita, dovremmo desiderare di aggiungere una certa riflessione.

D'altro parte...

 se ci divertiamo a passare da una relazione all'altra con la stessa

disinvoltura con cui beviamo un bicchier d'acqua o, ancora peggio...

se ne manteniamo una sola perché pensiamo sia nostro dovere...

e poi

trascorriamo una vita di silenziosa disperazione,

se ci divertiamo a ripetere

questi schemi derivanti dal nostro passato e

continuiamo a fare

proprio come abbiamo sempre fatto...!

Solo che nascondiamo a noi stessi

la verità.

Questo è quindi il problema…con la verità.

La verità è implacabile. Non ci

lascia in pace. Continua costantemente a insinuarsi dentro di noi da ogni parte,

mostrandoci quanto è in effetti...

sia la realtà di quello che stiamo facendo.

Il che può riuscire seccante…stressante…!

 Quindi sarebbe meglio scoprire i sistemi per avere una relazione a lungo

Termine…

impegnarsi in un rapporto di proposito è la cosa più giusta.

Certamente con la giusta consapevolezza di accertarsi che noi e la nostra

controparte siamo  in accordo circa il proponimento.

Se entrambi ci accordiamo consapevolmente sulla premessa che lo scopo

della vostra relazione è di creare un'opportunità, non un obbligo…

 un'opportunità per crescere, per esprimere sé stessi in maniera completa-

Per elevare le nostre vite alla più alta potenzialità,

per eliminare ogni falso

pensiero o idea meschina abbiano mai albergate sul nostro conto

e per una riunione finale con Dio...

attraverso la comunione delle nostre due anime.

Se assumiamo questo solenne impegno invece degli impegni che ci stiamo

solitamente assumendo...

il rapporto avrà avuto inizio su delle ottime premesse.

Avrà preso avvio con il piede giusto.

Sarà una felicissima partenza.

Sicuramente tutto ciò continuerà a non costituire una garanzia di successo.

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Se vogliamo delle garanzie, nella vita, allora non vogliamo la vita.

Vogliamo la ripetizione di un testo che è già stato scritto…

 La vita, per sua natura, non può offrire garanzie, altrimenti il suo intero scopo

ne risulterebbe ostacolato.

Se ci domandiamo come fare andare avanti questo rapporto...

una volta avviato ,  

in base a questo ottimo inizio…! 

Allora...

Rendiamoci conto e cerchiamo di capire che...

ci saranno sfide e momenti difficili.

 Non cerchiamo di evitarli.

Accogliamoli di buon grado... addirittura…

con riconoscenza e consideriamoli grandi doni di Dio…

splendide opportunità

di fare quello per cui ci siamo impegnato nel rapporto e nella vita.

Cerchiamo con tutte le forze di non vedere la nostra compagna come un nemico,

o l'opposizione, durante questi periodi.

 In effetti, cerchiamo di non vedere nessuno, e niente, come un

nemico, o addirittura cerchiamo di non vedere come tale un problema

in se stesso.

Coltiviamo la tecnica di vedere ogni problema come un'opportunità,

opportunità per...essere e decidere

Chi Siamo Veramente.

Allora se tutto questo ci sembrerà una vita piuttosto piatta…significa che

stiamo puntando un po' troppo in basso.

Quindi occorre allargare la prospettiva dei nostri orizzonti.

Approfondiamo la nostra visione.

Cerchiamo di vedere in noi più di quanto

pensiamo ci sia da vedere.

Cerchiamo di vedere qualcosa di più anche nella nostra compagna/o.

Non renderemo mai un cattivo servizio al nostro rapporto, né a nessuno,

scorgendo negli altri più di quanto essi  ci stiano mostrando.

Perché…?

Perché  c'è in loro molto di più.

Di gran lunga molto di più.

E soltanto la loro paura che li blocca nel mostrarsi a noi.

Se gli altri si rendono conto che ci considerano come qualcosa di più,

si sentiranno sicuri nel mostrarci quanto noi ovviamente già vediamo.

Ricordiamoci che le persone tendono a essere all'altezza delle nostre

aspettative circa il loro conto.

Non è esatto il termine  «aspettative».

Le aspettative rovinano i rapporti.

Diciamo che le persone tendono a vedere in se stesse…

quello che noi vediamo in loro.

Più è grande la nostra visione, più cresce la loro volontà

di accedere alla parte di sé che noi abbiamo mostrato loro…

…e di esibirla.

E’ così che funzionano tutti i rapporti più felici.

Tutto ciò non fa forse parte del processo di guarigione…?

…il processo in base al quale diamo alle persone il permesso

di «lasciar perdere»

ogni falsa convinzione si siano mai fatte sul proprio

conto…?

E’ questo quanto stiamo facendo qui, in questo nostro dire…

per te che leggi.

 Appunto questo il compito di Dio.

Il compito dell'anima è quello di risvegliarsi.

Il compito di Dio è di risvegliare tutti gli altri.

Anche noi lo dobbiamo fare…

vedendo e dicendo agli altri Quello Che Siamo…

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ricordando loro Chi Sono.

Questo lo possiamo fare in due modi:

-ricordando a loro Chi Sono

(cosa molto difficile, perché non ci crederanno);

-ricordando Chi Siamo

(molto più facile, perché non ci serve la loro fede, bensì soltanto la nostra)

 Dimostrando ciò con costanza si finisce in ultimo per ricordare agli altri

Chi Siamo, perché si riconosceranno in NOI.

Numerosi Maestri sono stati inviati sulla Terra per mostrare la Verità Eterna.

Altri, come Giovanni il Battista, sono stati inviati come messaggeri, a parlare

della verità in termini accesi, parlando di Dio con inconfondibile chiarezza.

Questi…speciali messaggeri…sono stati dotati di un intuito straordinario e del

potere molto speciale di vedere e di ricevere la Verità Eterna.

Inoltre della capacità di comunicare concetti complessi in modo da poter essere

capiti dalle masse.

Tutti noi ora siamo tali…messaggeri…di Dio.

Anche tu che mi stai leggendo in questo momento…

Sempre e se ci credi.

Lo sappiamo che è una cosa difficile da accettare.

Tutti noi vogliamo essere speciali...

Lo siamo speciali tutti noi.

Accettiamo che l'ego raggiunge questo scopo, almeno per la maggior parte

è così, l’ego cerca di farci sentire in qualche modo…prescelti…

prescelti per un incarico stupefacente..

-Essere messaggeri di DIO-

Sappiamo che dobbiamo lottare per questo ego per tutto il tempo, cercando

di purificare e ancora purificare ogni nostro pensiero, parola, e azione

in maniera da tenere ogni personale sopravvalutazione al di fuori di essi.

Perciò è molto difficile accettare ciò, perché siamo consapevole che questo

compiace il nostro ego, e ognuno di noi ha trascorso tutta la vita battendosi

contro di esso.

Lo sappiamo tutti noi. Come sappiamo che tante volte senza troppo successo.

Eppure, sempre, quando questa cosa è arrivata a Dio,

abbiamo rinunciato all'ego.

Quante notti in cui abbiamo supplicato e implorato per ottenere chiarezza.

Scongiurato il cielo per avere l'intuizione ma,

non per riuscirci ad arricchirci o per

accumulare onori su noi stessi,

ma spinti da una profonda purezza di un semplice

anelito a sapere.

E abbiamo promesso, più e più volte, che se fossimo arrivati a sapere,

avremmo trascorso il resto della nostra vita e ogni istante di veglia per

condividere la Verità Eterna con gli altri.

Sollecitati non da un bisogno di assicurarci la gloria,

bensì dal più profondo desiderio del nostro cuore

di porre termine al dolore e alla sofferenza degli altri.

Di portare la gioia e la felicità e l'aiuto e la salute.

Di ricongiungere gli altri con il senso di comunanza con Dio…

…per questa e sola ragione abbiamo sempre fatto esperienza.

E così DIO ci sceglie perché fossimo suoi messaggeri.

Noi come molti altri…

SI, si…perché adesso, durante questi tempi,

il mondo ha bisogno di numerose trombe a suonare un fervido appello. 

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Il mondo ha bisogno di molte voci che pronuncino le parole di verità e di

salvezza alle quali milioni di persone anelano.

Il mondo ha bisogno di molti cuori riuniti insieme nel compito dell'anima

e preparati a compiere  il lavoro di Dio.

Possiamo dichiarare con sincerità che non ne siamo consapevoli...?

Diamo a noi stessi una risposta sincera…

Possiamo negare con sincerità che questo sia il motivo per cui siamo nati…?

Se ci rispondiamo con un NO…!

Allora siamo pronti, con quanto stiamo leggendo, a decidere di dichiarare la nostra

propria Verità Eterna, e ad annunciare ed esprimere con chiarezza la…

Gloria di DIO

Ricordiamoci che  nel rapporto con DIO non abbiamo nessun obbligo.

Soltanto opportunità.

Allora…pensiamoci…!

Non è forse questa l'opportunità che abbiamo sempre aspettato per tutta la vita…?

non abbiamo forse dedicato noi stessi a questa onorevole missione..!

E alla conveniente preparazione a essa, fin dai primissimi momenti della nostra gioventù…?

Allora… non facciamo quello che siamo obbligato a fare, ma quello che abbiamo

l'opportunità di fare.

Quanto al comprendere tutto questo nostro dire, perché non dobbiamo…?

Pensiamo che vogliamo vederci rimanere un messaggero segreto…?

No, supponiamo di no.

Ci vuole molto coraggio per annunciare di essere un uomo di Dio.

Noi lo capiamo il mondo ci accetterebbe più facilmente se fossimo chiunque

altro, ma un uomo di Dio…?

Un Suo messaggero...?

Ogni  messaggeri di Dio è stato contaminato.

Tutti di gran lunga lontani dall'assicurarsi la gloria...

non hanno ottenuto altro se non angoscia.

Quindi...? Siamo disposto…?

Il nostro cuore è in preda all'angoscia per il desiderio di

dire la verità su DIO…?

Siamo disposti a sopportare il ridicolo di cui saremo fatti oggetto da parte degli

esseri umani nostri simili…?

Siamo pronti a rinunciare alla gloria sulla Terra per la maggiore gloria dell'anima

realizzata appieno?

Se stiamo pensando che tutta la faccenda appare piuttosto gravosa…!

Che cosa vorremmo che fossimo...? Meno espliciti…?

O soltanto alleggerire un po' la cosa…?

Potremmo soltanto alleggerire…siamo del tutto incline ad alleggerire le cose.

Perché no…!

Terminiamo questo dire con una barzelletta.

Quella della ragazzina che stava facendo un ritratto...

…Un giorno una mamma entrò nella sua cucina e trovò

la figlioletta al tavolo, con matite sparse dappertutto, profondamente

concentrata su un disegno che stava eseguendo.

«Santo Cielo, cosa stai

disegnando con tanto impegno?»

domandò la mamma.

«È un ritratto di Dio»,

rispose la bellissima bimbetta, con gli occhi scintillanti.

«Oh, tesoro, che cosa dolce»,

disse la mamma, cercando di esserle di aiuto.

«Ma, vedi, nessuno sa davvero a chi somigli Dio.»

« Be'», cinguettò la piccola, «se soltanto mi lasciassi finire...»

La cosa, la parte più bella di questa barzelletta è…

 La bambina non dubitò mai di sapere esattamente come disegnare…

   DIO

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